Investing.com - Il dollaro si attesta al massimo di tre settimane contro il paniere delle altre principali valute questo lunedì, con l’attenzione degli investitori ancora rivolta ai piani della Federal Reserve (Fed) circa l’inasprimento della politica monetaria in attesa dei commenti della Presidente della Fed Janet Yellen, sebbene i guadagni restino limitati dai timori geopolitici.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 101,17, dopo aver toccato il massimo di 101,22 nella notte, il massimo dal 15 marzo.
La domanda del biglietto verde continua ad essere incoraggiata dalle parole di venerdì del Presidente della Fed di New York William Dudley, secondo cui il piano di riduzione bilancio della Fed previsto nel corso dell’anno costituirebbe solo una “piccola pausa” nell’ambito del programma di aumento dei tassi.
Sulla valuta statunitense non sembrano pesare i commenti del Presidente della Fed di St. Louis James Bullard che oggi ha dichiarato che la Fed potrebbe iniziare a ridimensionare il portafoglio nel corso dell’anno, un cambiamento che potrebbe rendere l’aumento dei tassi meno necessario.
Gli investitori sembrano non aver tenuto conto dei dati deludenti sull’occupazione USA rilasciati venerdì, poiché ritengono che non influiranno sulle aspettative sull’aumento dei tassi.
L’economia statunitense ha creato solo 98.000 nuovi posti di lavoro il mese scorso, secondo il Dipartimento per il Lavoro, dal momento che le temperature rigide e le tempeste invernali hanno comportato un rallentamento delle assunzioni.
Per oggi non sono previsti report economici di rilievo ed i riflettori saranno puntati sul dibattito tra la Yellen e il decano dell’Università del Michigan alle 16:10PM ET (20:10 GMT).
I suoi commenti saranno seguiti con particolare attenzione per avere dettagli sulla politica monetaria e sulla tempistica del prossimo aumento dei tassi di interesse da parte della Fed ed è prevista una sessione di domande e risposte col pubblico e via Twitter.
Anche se la prossima decisione di politica monetaria della Fed verrà annunciata il 3 maggio, i mercati non si aspettano un aumento dei tassi fino al 14 giugno, con una probabilità del 62% secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com.
Alla presidente potrebbe essere chiesto dei piani della banca centrale USA circa il ridimensionamento del bilancio, schizzato a 4,5 mila miliardi di dollari sulla scia della crisi finanziaria.
La Fed non ha ancora fornito dettagli sulla modalità della riduzione dei Buoni del Tesoro e dei mutui posseduti ma ha dichiarato che potrebbe iniziare “nel corso dell’anno”.
Intanto, gli operatori dei mercati restano cauti in un clima di alte tensioni geopolitiche, in seguito all’attacco statunitense in Siria ed alle dichiarazioni del Segretario di Stato USA Rex Tillerson secondo cui l’attacco costituisce un avvertimento per altre nazioni, compresa la Corea del Nord.
Il dollaro sale contro lo yen, con la coppia USD/JPY su dello 0.27% a 111,39.
L’euro scende ad un nuovo minimo di un mese, con il cambio EUR/USD a 1,0573 mentre i trader continuano a valutare i rischi politici derivanti dalle elezioni presidenziali francesi.
La sterlina guadagna terreno, con la coppia GBP/USD su dello 0,22% a 1,2393, ben al di sopra del minimo di tre settimane di venerdì di 1,2364.
Il dollaro australiano ha segnato il minimo da gennaio nella notte, con il cambio AUD/USD che è crollato al minimo di 0,7477 prima di attestarsi a 0,7490.