Investing.com - Il dollaro sale contro lo yen questo lunedì, staccandosi dal minimo di 18 mesi negli scambi ridotti per festa, mentre l’attenzione degli investitori è rivolta ai dati statunitensi previsti nel corso della giornata.
Il cambio USD/JPY sale dello 0,23% a 106,68, dopo aver segnato il minimo di 106,16 nella notte, il minimo dalla metà dell’ottobre del 2014.
Il dollaro resta sotto pressione dopo aver segnato un crollo del 4,5% contro lo yen la scorsa settimana, la performance peggiore dalla crisi finanziaria globale del 2008, dopo la decisione della Banca del Giappone di non adottare nuove misure di allentamento a conclusione del vertice di politica monetaria di giovedì, deludendo le aspettative dei mercati.
Nel corso del fine settimana, il Ministro delle Finanze nipponico Taro Aso ha dichiarato che la forza dello yen è “estremamente preoccupante”, ma secondo molti traders i funzionari giapponesi non interverranno per bloccare l’apprezzamento della valuta in assenza di un supporto.
Venerdì, il Tesoro USA ha espresso apprensione per le politiche economiche di Cina, Giappone, Corea, Taiwan e Germania, nazioni che hanno un considerevole surplus del conto corrente.
Il Tesoro ha dichiarato che seguirà da vicino l’andamento economico e le politiche monetarie dei cinque paesi.
Nel report del Tesoro si legge che il mercato attuale del cambio dollaro-yen è “regolare” e viene ribadito che i tutti i paesi devono rispettare gli impegni del G20 e del G7 sulle politiche dei tassi di cambio, parole che sembrano rivolte in particolare al Giappone affinché limiti gli interventi sul mercato del forex.
Il dollaro si è indebolito quando la scorsa settimana la Federal Reserve ha mantenuto i tassi di interesse invariati ed ha dichiarato che i prossimi aumenti dei tassi dipenderanno dai dati.
Dai dati di giovedì è emerso che l’economia statunitense è cresciuta al tasso più lento degli ultimi due anni nel primo trimestre, con il prodotto interno lordo che è aumentato di solo lo 0,5% rispetto all’anno precedente.
Gli investitori attendono ora i dati di oggi sul settore manifatturiero statunitense per valutare la forza della principale economia mondiale.
L’euro riduce i guadagni dopo essere salito al massimo di sei mesi, con il cambio EUR/USD a 1,1475.
Intanto, la sterlina è scambiata vicino al massimo di 12 settimane contro il biglietto verde, con il cambio GBP/USD a 1,4653.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, resta vicino al minimo di otto mesi di 92,89.