ROMA (Reuters) - La contaminazione da pesticidi delle acque in Italia è aumentata nel 213-2014 rispetto al biennio precedente, e tra i contaminanti più presenti compaiono il glifosato, potenzialmente cancerogeno secondo l'Oms, e i neonicotinoidi, ritenuti responsabili della moria delle api.
Lo dice l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che ha diffuso i risultati di un monitoraggio.
Lo studio realizzato dall'Ispra indica che l'aumento dei punti contaminati è del 20% per le acque di superficie e del 10% per quelle sotterranee, con un aumento anche delle sostanze rinvenute, 224 contro 175 nel biennio 2011-2012, in particolare funghicidi e insetticidi.
Nelle acque di superficie sono stati rinvenuti pesticidi nel 63,9% dei punti controllati (che erano 1.284 in tutto), ma solo nel 21,3% si sono registrate concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientale.
Per le acque di falda, i pesticidi erano presenti nel 31,7% dei punti (2.463 in tutto); i punti fuori norma erano il 6,9%.
Tra le sostanze più presenti, il glifosato, il cui utilizzo deve essere prorogato dalla Ue in questi mesi, e che è al centro di una polemica tra l'autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che ne ritiene improbabile la cancerogenicità, e l'Agenzia per la ricerca sul cancro (Iacr) che invece lo considera pericoloso.
L'Ispra attribuisce i risultati anche all'aumento e alla maggiore capillarità dei propri controlli. Le zone più contaminate sono anche quelle dove in genere "le indagini sono più efficaci", dice l'istituto. Si tratta della pianura padano-veneta e, per le acque sotterranee, della Sicilia, del Friuli e della Lombardia.