Di Mauro Speranza
Investing.com – Acquisti massicci sui mercati dopo le confortanti notizie sul coronavirus, con il petrolio che torna protagonista.
Il greggio e il Brent, infatti, guadagnano oltre il 2%, dopo che il WTI era sceso a quota 49 dollari al barile, per poi invertire la marcia e toccare i 51 dollari.
Il rialzo dell’oro nero sostiene i titoli petroliferi, con Saipem (MI:SPMI) protagonista con una crescita vicina al 2%, seguita da Eni (MI:ENI), Saras (MI:SRS) e Tenaris (MI:TENR). In Europa, crescita vicina al 2% anche per BP (LON:BP), mentre Repsol (MC:REP), Royal Dutch (AS:RDSa), Equinor (OL:EQNR), Galp (LS:GALP) e Total (PA:TOTF) aggiungono l’1%.
Dalla Gran Bretagna affermano di aver trovato una cura per accorciare i tempi di sviluppo del coronavirus, la cui diffusione aveva spinto in basso la domanda di petrolio e fatto presagire un calo anche per il futuro.
"Gli approcci convenzionali richiedono di norma almeno due-tre anni prima che si arrivi alla fase clinica. Noi siamo riusciti a generare un candidato in laboratorio in 14 giorni", annunciava a Sky Robin Shattock, responsabile del dipartimento infezioni delle mucose all’Imperial College di Londra.
Per la sperimentazione della cura sugli uomini bisognerà aspettare l’estate, dopo che la prossima settimana verrà testata sugli animali.
Inoltre, alcuni test preliminari effettuati in un laboratorio dell’Università di Zhejiang hanno dimostrato che il coronavirus potrebbe essere inibito da due farmaci, l’Abidol e il Darunavir.
"Questo è un momento critico per i prezzi del petrolio”, spiegava Edward Moya, analista del broker Oanda, e “anche se vediamo l'Opec+ proporre tagli più profondi alla produzione, un arresto prolungato in Cina distruggerà la domanda del principale importatore di greggio”.
Il coronavirus, infatti, aveva fatto scattare i divieti di viaggio verso la Cina da diversi parti del mondo, tra cui anche l’Italia, causando netti tagli all’attività industriale che hanno rallentato la domanda di petrolio.