BRUXELLES (Reuters) - La Commissione europea ha fatto causa al produttore di farmaci anglo-svedese AstraZeneca per il mancato rispetto del contratto sulla fornitura di vaccini anticovid e per non aver messo in atto un piano "affidabile" per garantire consegne regolari.
Stamattina si è tenuta la prima udienza sul caso presso il tribunale di primo grado a Bruxelles.
Il processo è pubblico e condotto secondo una procedura di emergenza, il che significa che potrebbe essere concluso in poche settimane, ha comunicato la Commissione europea.
COME SI È ARRIVATI A QUESTO PUNTO?
La decisione della Ue di citare in giudizio AstraZeneca è arrivata dopo che la casa farmaceutica ha ripetutamente ridotto le forniture di vaccini ai 27 Paesi del blocco, contribuendo a notevoli ritardi nella distribuzione del vaccino in Europa, che è rimasta indietro rispetto a Gran Bretagna e Stati Uniti nei programmi di inoculazione.
In base al contratto concluso con la Ue, che è stato redatto secondo la legge belga, la società si era impegnata a compiere i "massimi sforzi ragionevoli" per fornire 300 milioni di dosi di vaccino da dicembre 2020 a giugno 2021, di cui 180 milioni nel secondo trimestre.
Tuttavia, la società ha comunicato in una dichiarazione del 12 marzo che avrebbe cercato di consegnare appena un terzo dei 300 milioni totali, di cui circa 70 milioni nel secondo trimestre.
Una settimana dopo, Bruxelles ha inviato una nota legale ad AstraZeneca, nel primo passo verso un potenziale procedimento giudiziario.
COSA DICE ASTRAZENECA?
AstraZeneca afferma che la causa intentata dal blocco è priva di fondamento, sostiene di aver rispettato il contratto e promette di difendersi con forza in tribunale.
COSA CI GUADAGNA LA UE?
I funzionari europei affermano che l'obiettivo della causa è quello di costringere AstraZeneca a fornire più vaccini rispetto al numero che ha dichiarato di voler consegnare.
Il blocco vuole il maggior numero possibile delle 300 milioni di dosi promesse, ma si accontenterà di 130 milioni entro la fine di giugno, ha detto a Reuters una fonte europea a conoscenza delle discussioni in corso.
Bruxelles richiederà anche che AstraZeneca spieghi alla corte come ha speso gli oltre 224 milioni di euro erogati dalla Ue lo scorso settembre per comprare gli ingredienti del vaccino per i quali, secondo il blocco, non ha fornito documenti sufficienti a conferma degli acquisti.
L'eventuale vittoria in tribunale della Ue rappresenterebbe un avvertimento per gli altri fornitori di vaccini. Johnson & Johnson (NYSE:JNJ) ha già informato che potrebbe non essere in grado di consegnare all'Unione i 55 milioni di dosi del suo vaccino che si era impegnata a fornire nel secondo trimestre.
QUALI SONO I RISCHI PER LA UE?
Alcuni Stati membri erano inizialmente riluttanti a citare in giudizio AstraZeneca sostenendo che ci sarebbe voluto troppo tempo e che, invece di accelerare le consegne, una causa avrebbe esacerbato le tensioni con un'azienda su cui si conta ancora per le campagne di vaccinazione.
Se la Ue dovesse perdere la causa, sarebbe un duro colpo per le pubbliche relazioni del blocco, che andrebbe ad aggiungersi alle critiche sulla gestione degli accordi di acquisto di vaccini e sulla loro distribuzione.
FINO A CHE PUNTO LA UE FA ANCORA AFFIDAMENTO SU ASTRAZENECA?
Il vaccino di AstraZeneca sviluppato dall'Università di Oxford avrebbe dovuto essere l'arma principale nella campagna di vaccinazione della Ue per la prima metà di quest'anno.
Tuttavia, recentemente, l'Unione ha preso le distanze dall'azienda a causa dei problemi di fornitura e dei timori sull'efficacia e la sicurezza del vaccino.
Bruxelles ha rinunciato ad altri 100 milioni di dosi di AstraZeneca previsti dall'opzione di acquisto inclusa nel contratto firmato lo scorso agosto, e ora si affida principalmente al siero Pfizer-BioNTech per arrivare a vaccinare almeno il 70% degli adulti entro la fine di luglio.
Nonostante il vaccino di AstraZeneca sia stato collegato a casi molto rari di coaguli del sangue, L'Agenzia europea del farmaco ne ha comunque raccomandato l'uso per contenere la diffusione del Covid-19.
(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Roma Francesca Piscioneri, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614)