Nonostante il calo dell'attività manifatturiera a livello mondiale, gli analisti di Citi prevedono un aumento a breve termine dei prezzi del rame, con l'aspettativa di raggiungere nuovamente i 10.000 dollari per tonnellata.
Questa previsione positiva si basa sulle misure economiche previste dal governo cinese.
"Prevediamo che i prezzi del rame si avvicineranno a 10.000 dollari per tonnellata nelle prossime settimane, poiché prevediamo che la Cina adotterà ulteriori misure economiche per sostenere il mercato immobiliare nazionale e gli investimenti nella rete elettrica durante le importanti discussioni politiche che si terranno a metà luglio", riferisce Citi.
Si prevede che le misure economiche previste, in particolare quelle volte a potenziare le reti elettriche per le energie rinnovabili, saranno dichiarate durante il Terzo Plenum cinese a metà luglio.
Citi riconosce una recente flessione dei prezzi del rame legata a un calo dell'attività manifatturiera in tutto il mondo. Tuttavia, considera questo calo come una situazione temporanea.
In positivo, osservano che l'utilizzo del rame è in aumento, spinto dalla sua domanda nei settori impegnati a ridurre le emissioni di carbonio, che compensa la riduzione della domanda regolare.
Sebbene la domanda regolare sia diminuita a giugno, Citi commenta che l'utilizzo totale del rame per i primi sei mesi del 2024 è rimasto forte, con una crescita di circa il 4% rispetto all'anno precedente. L'enfasi della Cina sui veicoli elettrici e sulle iniziative di energia rinnovabile gioca un ruolo significativo, in contrasto con la riduzione dei consumi al di fuori della Cina.
Le previsioni per il minerale di ferro sono meno favorevoli. Citi prevede un andamento incerto dei prezzi prima del Terzo Plenum, con una prevalenza dei fattori negativi su quelli positivi.
Citi conferma la sua previsione di prezzo a breve termine di 95 dollari per tonnellata metrica, facendo riferimento alla diminuzione della domanda di acciaio cinese e all'aumento delle scorte. Le restrizioni alla produzione di acciaio e il potenziale eccesso di offerta nel mercato immobiliare indeboliscono ulteriormente le prospettive del minerale di ferro, secondo l'analisi di Citi.
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