OraFinanza - Nuova frenata per le vendite di Stellantis (BIT:STLAM) ad ottobre, influendo negativamente sulla performance complessiva di un mercato automobilistico europeo (UE, Efta e in Gran Bretagna) che comunque riesce a risalire.
Il gruppo automobilistico nato dalla fusione tra FCA e PSA ha registrato una contrazione del 16,7% nelle immatricolazioni europee rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. La quota di mercato dell’ex Fiat è scesa all'14,4%, in leggera ripresa rispetto al 13,3% di settembre, ma ancora in diminuzione rispetto all'anno precedente. I marchi del gruppo, tra cui Jeep, Alfa Romeo e DS, hanno mostrato performance negative, con cali rispettivamente del 5%, 18% e 12%.
Dopo questi dati, gli analisti di WebSim Intermonte mantengono un giudizio ‘neutrale’ su Stellantis, con un target price di 12,8 euro, rispetto agli 11,98 euro di questa mattina (-1,80%), in un contesto negativo per il FTSE MIB (-0,70%).
Dalla sim prevedono che “un calo del -20% nel quarto trimestre nel dato di sell-out rispetto alla nostra attuale stima di -7%, implicherebbe un potenziale impatto sulle stime di volumi e ricavi del gruppo nell'ordine dell'1/2% con un effetto circa doppio sull'Ebit”.
Le immatricolazioni di auto in Europa hanno interrotto la tendenza al ribasso nel mese di ottobre, registrando un lieve aumento dello 0,1% rispetto all'anno precedente, con 1.041.672 veicoli immatricolati nei paesi UE, EFTA e Gran Bretagna. Questo risultato è stato sostenuto principalmente dal rimbalzo delle vendite in Spagna (+7,2%) e Germania (+6%), che hanno compensato i cali in Francia (-11,1%) e Italia (-9,1%).
Nei primi dieci mesi dell'anno, le immatricolazioni nell'area considerata sono aumentate dello 0,9%, con un significativo aumento delle vendite di veicoli elettrici a batteria (+6,9%) e ibridi (+15,8%), che insieme hanno rappresentato il 55,4% delle nuove immatricolazioni nell'UE.
Le immatricolazioni di auto con batterie elettriche, sempre nell'area UE-Efta+Uk, sono salite il mese scorso del 6,9% a 169.525 unità, ma sui nove mesi il saldo è negativo dell'1,7% rispetto allo stesso periodo 2023.
"Mentre ci avviamo verso la fine dell'anno, le case automobilistiche stanno sempre più proponendo sconti e offerte per vendere le scorte invendute", spiega Felipe Munoz, analista globale della società di ricerche di mercato JATO Dynamics, avvisando che "questo sta aiutando le immatricolazioni a stabilizzarsi e non dovrebbe essere preso come un'indicazione di ripresa del mercato".
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