Investing.com – Evercore ISI ha avviato la copertura su Stellantis (BIT:STLAM), fissando un target price di 13 euro, basato su un rapporto di 4 volte l'utile per azione previsto per il 2026, pari a circa 3,25 euro.
Stellantis, quarta casa automobilistica al mondo, nata nel 2021 dalla fusione tra Fiat-Chrysler e PSA, secondo gli analisti “gioca un ruolo chiave nel panorama automobilistico globale”. Tuttavia, l’intero settore al momento vive in uno stato di crisi profonda, alle prese con la svolta elettrica e l’avanzata della concorrenza cinese.
Una serie di sfide sistemiche che pregiudica anche il rendimento dei titoli legati all’automotive. E tra questi, ovviamente, Stellantis che dai massimi di marzo ha perso circa il 55% sul FTSE MIB.
Guardando al futuro, le prospettive non sembrano rosee. Evercore, infatti, osserva come “sia difficile avere una visione costruttiva nel breve termine sul titolo”.
Ma a cosa sono dovute tutte queste difficoltà? E quali sono gli ostacoli che, in attesa di trovare il successore, si trova ad affrontare il ceo Carlos Tavares?
I principali problemi secondo Evercore ISI sono 6. Andiamo a scoprirli più nel dettaglio.
I 6 grandi problemi di Stellantis
Politica dei prezzi e incentivi
Innanzitutto, secondo Evercore, la strategia di Stellantis sui prezzi e gli incentivi non è allineata con le aspettative di mercato. In più, il management ha iniziato solo recentemente a intraprendere azioni correttive con incentivi che si aggirano intorno ai 6.000 dollari: “livelli tipici di una recessione”, avvisa il broker.
Prodotti vecchi
In seconda battuta, gli analisti evidenziano come negli ultimi quattro anni, Stellantis abbia perso dal 5% al 10% di quota di mercato nei suoi due principali mercati: Stati Uniti ed Europa. La causa per gli esperti è “una gamma di prodotti invecchiata e una politica dei prezzi elevata”.
Accumulo di scorte e crollo della redditività
Le vendite deboli hanno portato a un accumulo di scorte, influenzando negativamente le prospettive di redditività operativa (AOI) per il breve termine. I numeri sono preoccupanti, dopo i 23 miliardi raggiunti nel 2023, potrebbe scendere a 10 miliardi nel 2024/2025 secondo gli analisti. Un tracollo che mette STLA in una posizione peggiore rispetto ad altri produttori di auto. “Le azioni recenti intraprese sufficienti a ridurre l'inventario ai livelli del settore?”, si domanda Evercore. Recentemente il cfo della casa automobilistica, Doug Ostermann, ha assicurato che i venti contrari dovrebbero diminuire, aiutando a smaltire le scorte più velocemente del previsto.
Riduzioni della produzione
“STLA ridurrà la produzione in Nord America di 200.000 unità nella seconda metà del 2024 per cominciare a correggere i gravi problemi di inventario”, commenta Evercore. Tuttavia, prevedono gli esperti, la necessità di tagli alla produzione per gestire l’eccesso “ridurrà ulteriormente l'AOI nella seconda metà del 2024 e nella prima metà del 2025”, con una normalizzazione prevista solo nel 2026.
L'avanzata della concorrenza cinese
Un problema che riguarda tutto il settore automobilistico è l’avanzata delle rivali cinesi.
Per Stellantis questo si traduce in un “aumento della concorrenza estera in Europa e Sud America con la crescita della concorrenza cinese a basso costo in questi Paesi, che tipicamente contribuiscono in maniera significativa all'AOI grazie a basi di costo basse e vendite di veicoli invecchiati”. Insomma, il costruttore rischia di perdere terreno anche in quelle aree che rappresentano un importante motore per migliorare i margini.
Il ritardo sull'elettrico
Infine, Stellantis è in ritardo sull’elettrico. La strategia di Stellantis in ambito ev appare ancora “poco chiara”, commentano gli esperti di Evercore.
“Con molteplici opzioni di motorizzazione (EREV, BEV, ICE, Hybrid) – osservano -, il management sta ancora cercando di portare avanti la transizione senza rimanere "intrappolato" nel ritardare/proseguire le vendite di veicoli con motori a combustione interna per aumentare l'AOI a breve termine”.
Lo stesso Tavares ha definito il prolungamento della transizione verso i veicoli elettrici una “trappola” e concludono gli analisti, “sembra disposto a compiere scelte difficili per il futuro”. In ogni caso, qualsiasi sia la prossima mossa di Stellantis, è certo che vada presa ora.