Investing.com - Il dollaro è in salita contro le altre principali valute questo venerdì, mentre gli investitori attendono i dati sull’inflazione USA attesi nel corso della giornata, nell’escalation di tensioni geopolitiche tra USA e Corea del Nord.
I mercati attendono il rilascio dei dati sull’inflazione al consumo USA nel corso della giornata, dopo i dati di ieri che hanno mostrato un calo inaspettato dell’inflazione dei prezzi alla produzione e anche della lettura core.
Un secondo report ha mostrato che le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono salite inaspettatamente la scorsa settimana.
I dati fanno seguito a quelli piuttosto incoraggianti rilasciati di recente che avevano alimentato le speranze sulla possibilità che la Federal Reserve riesca nuovamente ad alzare i tassi di interesse prima della fine dell’anno.
Il cambio USD/JPY è in calo dello 0,16% 108,99, poco al di sotto del minimo di due mesi di 108,91 toccato ieri, mentre il cambio {4|USD/CHF}} è in calo dello 0,29% a 0,9698.
La domanda di investimenti rifugio resta supportata dall’escalation di tensioni tra Washington e Pyongyang , dopo che il Presidente USA Donald Trump ha messo in guardia il regime contro un eventuale attacco di Guam o degli alleati USA, aggiungendo che il primo avvertimento -in cui ha avvertito la Corea del Nord che “andrà incontro a fuoco e furia” se continuerà con le sue minacce - non è stato abbastanza duro.
I media di stato della Corea del Nord hanno dichiarato ieri che Pyongyang ha in programma di lanciare dei missili a raggio intermedio verso il territorio statunitense nel Pacifico di Guam.
Nel tentativo di placare i toni aggressivi, il Segretario della Difesa USA James Mattis ha affermato che una guerra sarebbe “catastrofica” e che la diplomazia sta ottenendo dei risultati.
Il cambio EUR/USD è in calo dello 0,16% a 1,1753, mentre il cambio GBP/USD è in salita dello 0,08% a 1,2967. Il dollaro australiano è in calo, con il cambio AUD/USD in calo dello 0,33% a 0,7859, mentre NZD/USD è stabile a 0,7278.
Stamane in Nuova Zelanda i dati hanno mostrato che l’indice manifatturiero NZ è sceso a 55,4 a luglio da 56,2 del mese precedente, restando tuttavia in territorio positivo.
Ieri il kiwi era crollato dopo la decisione della Reserve Bank of New Zealand che ha lasciato invariati i tassi ma ha aggiunto che un dollaro neozelandese più debole sosterrebbe l’inflazione ed una crescita più bilanciata.
Intanto, il cambio USD/CAD è pressoché invariato a 1,2735, in calo dal massimo di un mese 1.2753 toccato nell’overnight.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in salita dello 0,08% a 93,37.