Di Geoffrey Smith
Investing.com - C’è ancora valore in Wirecard AG (DE:WDIG) ?
Negli scambi di metà mattina di questo lunedì a Francoforte, la risposta dei mercati sembra essere sempre più un secco “no”. L’angelo caduto dell’universo fintech tedesco si trova sotto nuove pressioni dopo aver ammesso che 1,9 miliardi di euro (2,1 miliardi di dollari) di liquidità che la scorsa settimana aveva affermato di non riuscire a trovare non sono probabilmente mai esistiti, ritirando l’ultimo report finanziario ed avvertendo che potrebbe fare altrettanto per gli anni precedenti.
Il gruppo di pagamenti con sede a Monaco ha aggiunto che sta cercando dei modi per ridurre immediatamente i costi, il che non può che significare licenziamenti su vasta scala ed abbandono delle operazioni non essenziali.
Alle 5:30 ET (09:30 GMT), il titolo si attesta a 17,25 euro, con un crollo del 33% dalla chiusura di venerdì e di oltre l’80% da prima delle rivelazioni della scorsa settimana, nonché di oltre il 90% dal picco del 2018, quando aveva preso il posto del colosso Commerzbank (DE:CBKG) ) sull’indice di riferimento DAX.
I bond 2024 della compagnia sono scambiati a livelli che implicano un alto rischio di imminente bancarotta, quotati tra 24 e 28,5 centesimi di euro.
Resta una nota positiva: i creditori stanno ancora trattando con la compagnia e non hanno (ancora) deciso se richiedere i loro prestiti, il che innescherebbe una crisi di liquidità che la renderebbe insolvente. Ma si potrebbe dire che si tratti di un tentativo disperato di evitare l’imbarazzo di definire i prestiti non performanti, piuttosto che di aspettative di una ripresa del valore.
Wirecard è una compagnia di pagamenti, perciò la maggior parte dei suoi restanti asset (circa 1,5 miliardi di euro, secondo il bilancio) sono intangibili. Circa la metà sono di avviamento.
Sarebbe sorprendente se una compagnia che non riesce nemmeno a contare come si deve il proprio denaro avesse sottovalutato i suoi asset intangibili ma, ad essere sinceri, probabilmente c’è del valore nella proprietà intellettuale di Wirecard e nelle sue collaborazioni se (ed è un grande se) partner come Visa (NYSE:V) e Mastercard (NYSE:MA) sono pronti a continuare a collaborare con l’azienda.
Se ciò sia sufficiente o meno a sopportare il tipo di debito di Wirecard è ovviamente un’altra questione.