ROMA (Reuters) - Dal primo settembre sarà l'Inps a effettuare le visite fiscali anche presso i dipendenti pubblici, finora controllati dalle Asl. E il presidente dell'istituto Tito Boeri ha annunciato oggi che l'obiettivo è quello di ridurre il "gap" di assenze con il settore privato e tra il Nord e Sud Italia.
Secondo i dati forniti dall'Inps relativi al 2015, in Italia i dipendenti del settore privato si assentano per malattia in media 5 giorni l'anno, contro i 10,96 di quelli del settore pubblico.
Il fenomeno delle assenze per malattia tra gli statali è più accentuato nelle Isole e nel Sud Italia, rispettivamente con 13,05 e 12,31 giorni. Nel settore privato le assenze sono maggiori nel Mezzogiorno, con una media di 5,75 giorni.
Spiccano anche le differenze sui lavoratori non trovati in casa nel momento della visita fiscale: nel 2016 erano il 3,1% per il settore privato, il 9,7% per quello pubblico.
"Abbiamo forti asimmetrie all'interno del territorio nazionale addebitabili alla assenza di una amministrazione unica", ha detto Boeri nel corso di una conferenza stampa.
"Passando dalla situazione attuale a una situazione con unica amministrazione Inps che accentra informazioni, ci aspettiamo di migliorare l'efficienza dei controlli e di garantire un servizio per i cittadini più uniforme in tutto il territorio nazionale".
"Partiamo da zero e potenzialmente l'aumento può tendere all'infinito, cioè parliamo di centinaia di migliaia, probabilmente oltre il livello delle visite ai privati", ha detto ancora Boeri.
L'Inps ha annunciato che utilizzerà un sistema informatico per disporre le visite dei medici fiscali, grazie a un "data mining (che) elabora serie storiche di decine di milioni di eventi di malattia". Dunque, "la scelta di dove mandare i medici non è casuale!", anche con l'aumento dei controlli (fino a due volte al giorno) in prossimità del fine settimane e delle festività.
Le visite avverranno sia su richiesta delle amministrazioni (i controlli non riguardano però i dipendenti di forze armate, polizia, vigili del fuoco) sia d'ufficio.
(Alberto Sisto)