Investing.com – Terna (BIT:TRN) ha chiuso i primi 6 mesi dell’anno con ricavi e utili in crescita a doppia cifra. Tra gennaio e giugno il gestore della rete elettrica ha registrato ricavi pari a 1,754 miliardi di euro, in aumento di 269,1 milioni (+18,1%) anno su anno e un utile netto di gruppo di 544,8 milioni di euro, il 32,4% in più rispetto ai 411,4 milioni del primo semestre 2023.
Contemporaneamente, l’ebitda (margine operativo lordo) ha raggiuto quota 1,257 miliardi di euro, in crescita di 238 milioni (+23,4%) dagli 1,019 miliardi dell'anno precedente.
L’ebit (risultato operativo) del periodo si è attestato a 836,1 milioni di euro, contro i 639 milioni di euro dei primi sei mesi del 2023 (+30,8%).
Cala l’indebitamento, investimenti oltre 1 miliardo
La situazione patrimoniale consolidata al 30 giugno 2024 registra un patrimonio netto di gruppo pari a 7,264 miliardi di euro, a fronte dei 6,324 miliardi al 31 dicembre 2023.
L’indebitamento finanziario netto, invece, si attesta a 10,329 miliardi, in riduzione di 165,5 milioni rispetto ai 10,494 miliardi di euro di fine 2023.
“L’incremento del patrimonio netto di gruppo e la contestuale riduzione dell’indebitamento finanziario netto – spiega la società in una nota - sono principalmente dovuti all’emissione obbligazionaria ibrida lanciata il 4 aprile 2024 per un importo di 850 milioni di euro e contabilizzata come strumento di equity”.
Gli investimenti complessivi realizzati da Terna nei primi sei mesi dell’anno sono pari a 1,042 miliardi di euro, il 25,5% in più rispetto agli 830,5 milioni dello stesso periodo 2023.
Terna conferma la guidance 2024
“I risultati del semestre confermano l’impegno del Gruppo nel conseguire i propri obiettivi economicofinanziari e ci permettono di confermare pienamente la guidance per il 2024”, ha commentato Giuseppina Di Foggia, amministratore delegato e direttore generale di Terna.
“Procediamo nell’esecuzione del Piano Industriale 2024-2028, presentato lo scorso marzo, e nella realizzazione delle opere strategiche per il Paese sia in termini di iter autorizzativi, sia in termini di approvvigionamento delle forniture. Sul totale degli investimenti previsti, infatti, oltre l’80% è stato già autorizzato e circa il 75% è coperto da contratti di acquisto già stipulati”, ha concluso Di Foggia.
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