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Thomas Cook precipita del 20% causa Brexit e bassa redditività

Pubblicato 16.05.2019, 10:34
© Reuters.  Thomas Cook precipita del 20% causa Brexit e bassa redditività
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Versione originale di Carlos R. Cózar – traduzione a cura di Investing.com

Investing.com - Thomas Cook (LON:TCG), azienda britannica di turismo, sta subendo pesanti perdite in borsa perché il revisore che gestisce i suoi conti, EY, ha messo in dubbio la redditività dell'azienda. In questo momento, il titolo cede il 17% dopo aver toccato punte del -20%.

Dall'inizio del 2019, la società è crollata del 23% e nell'ultimo anno le azioni sono diminuite dell'83%.

Secondo EY, la nuova strategia adottata da Thomas Cook, insieme alle nuove condizioni di finanziamento, genera un clima di incertezza. "Questo crea seri dubbi sulla capacità dell'azienda di continuare ad operare", dice il revisore dei conti.

Thomas Cook ha presentato i risultati questa mattina, evidenziando perdite per 1,46 miliardi di sterline. L'indebitamento netto era di 1,247 miliardi di sterline.

Secondo il tour operator, queste cifre sono dovute all'incertezza generata da Brexit, che sta creando sfiducia nei consumatori del Regno Unito. "L'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea ha portato ad una minore domanda di vacanze estive in tutto il settore", ha spiegato l'azienda in un comunicato.

Le perdite, nelle parole di Peter Fankhauser, CEO dell'azienda, sono state una conseguenza del cambio dei pessimi risultati relativi al turismo di Pasqua, che hanno causato un calo del reddito del 6%.

Filiali in vendita

Per cercare di salvare la situazione, l'operatore turistico prevede di vendere filiali nel Regno Unito, in Spagna (Maiorca) e nel Regno Unito. Thomas Cook vuole contribuire con 600 milioni di sterline per cercare di coprire i costi di noleggio di aerei e pensioni.

Il tour operator ha dichiarato che compagnie come Lufthansa, Virgin Atlantic e Indigo Partners hanno già acquisito una partecipazione nelle loro filiali.

Inoltre, Thomas Cook ha effettuato numerose chiusure di negozi, in particolare nel Regno Unito. Nelle ultime settimane, ha chiuso 21 centri diretti alla clientela. L'azienda ha annunciato che eliminerà 100 posti dalla sua sede centrale di Peterborough.

Di fronte a tale incertezza, l'azienda ha accettato un prestito di 300 milioni di euro per cercare di superare le cifre negative di questo inverno.

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