Investing.com - L’attività del settore manifatturiero britannico è accelerata leggermente il mese scorso, ma è rimasta sottotono in quanto i nuovi ordinativi per le esportazioni sono scesi per il secondo mese di fila, in base agli attesissimi dati di questo lunedì.
L’istituto di ricerche di mercato IHS Markit ha reso noto che l’indice dei direttori acquisti per il settore manifatturiero è salito a 53,1 a novembre, su dal minimo di 27 mesi di ottobre di 51,1.
La lettura è superiore al dato di 51,6 previsto ma è comunque tra le più deboli registrate negli ultimi due anni e mezzo.
L’aumento si registra mentre le compagnie si concentrano sui prodotti di scorta per difendersi da possibili interruzioni dopo la Brexit.
“L’indice PMI di novembre ha mostrato un quadro fiacco del settore manifatturiero britannico, tra le tensioni commerciali globali e l’incertezza per la Brexit che pesano sulle condizioni attuali delle imprese e sulle prospettive per il prossimo anno”, spiega il direttore di IHS Markit Rob Dobson.
“In base al confronto con i dati ufficiali dell’ONS, i sondaggi indicano che la produzione manifatturiera si avvia a non contribuire alla crescita del PIL nell’ultimo trimestre, con l’evidente rischio di una contrazione della produzione a meno che dicembre non si dimostri essere un mese più solido”.
Il livello delle nuove esportazioni è sceso per il secondo mese consecutivo a novembre, la prima contrazione dall’inizio del 2016, e secondo le compagnie l’incertezza per la Brexit è il motivo del calo.
L’occupazione nel settore ha visto una lieve ripresa dopo un mese debole ad ottobre, ma il livello generale di ottimismo è sceso al minimo di 27 mesi, in quanto l’incertezza per la Brexit, i timori per il tasso di cambio e il rallentamento economico hanno pesato sulla fiducia.