NVDA ha guadagnato il 197% da quando la nostra AI l'ha aggiunta per la prima volta in Novembre: è il momento di vendere? 🤔Leggi di più

Ubi, smentita ipotesi di fusione con Mps. Bancari ancora deboli

Pubblicato 26.03.2018, 13:44
© Reuters.  Ubi, smentita ipotesi di fusione con Mps. Bancari ancora deboli
IT40
-
UBI
-
ISP
-
BMED
-
BMPS
-
BAMI
-
EMII
-
CRGI_old
-
FTITLMS3010
-
PCVI
-

Investing.com - Altra giornata difficile per i titoli banca di Piazza Affari con l’indice del settore (FTSE Italia All Share Banks) che sottoperforma il Ftse Mib, ancora debole a metà seduta.

Titolo peggiore del principale listino di Milano è Ubi Banca (MI:UBI) che cede l’1,85% con le azioni quotate a 3,715 euro. L’istituto ha smentito ufficialmente le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano “Il Messaggero” secondo il quale sarebbe allo studio una possibile integrazione con Monte dei Paschi di Siena. Mps (MI:BMPS) aveva aperto la seduta in positivo per poi scendere nuovamente intorno alla parità, non riuscendo così a recuperare le forti perdite delle due ultime settimane (-14%).

Protagonista negativo anche Banco Bpm (MI:BAMI) (-1,49%), indebolito dalle dichiarazioni dell’ad Giuseppe Castagna circa le ipotesi di fusione con Banca Carige (MI:CRGI), stabile a metà seduta. “Non penseremo ad altre operazioni fino al completamento del piano industriale”, ha risposto Castagna a chi gli chiedeva un commento sulle possibili scelte future illustrate da Raffaele Mincione, il finanziere romano che sta tentando la scalata in Carige e azionista anche di Bpm.

Debole anche Intesa Sanpaolo (MI:ISP) nonostante i positivi dati sulla raccolta netta del mese di febbraio diffusi oggi da Eurizon, secondo la quale l’istituto è giunto a quota 2.351,4 milioni, risultando primo in classifica. Il gruppo risulta così essere secondo in Italia come patrimonio gestito a fine febbraio superando i 400 miliardi che rappresentano il 19,7% del totale.

Prosegue in negativo anche Banca Piccolo Credito Valtellinese (MI:PCVI) (Creval) (-0,72%) con il cda che ha approvato i conti 2017 confermando i risultati preliminari comunicati lo scorso 5 febbraio. La perdita proposta dal board arriva ai 325 milioni di euro e non verranno pagati dividendi agli azionisti.

Buone notizie per Creval arrivano dall’agenzia Moody’s che ha migliorato l’outlook sul rating relativo al long-term deposit a positivo, rispetto al precedente “in evoluzione”. Inoltre, è stato contestualmente alzato i rating "standalone baseline credit assessment (BCA)" e "adjusted BCA" a b2 da caa1, analogamente al "long-term Counterparty Risk Assessment (CR Assessment)" a Ba2(cr) da Ba3(cr).

Tra gli altri titoli finanziari, Unicredi e FinecoBank cedono l’1%, mentre sono appena sopra la parità Bper Banca (MI:EMII) e Banca Mediolanum (MI:BMED).

Ultimi commenti

Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.