Investing.com - Altra giornata difficile per i titoli banca di Piazza Affari con l’indice del settore (FTSE Italia All Share Banks) che sottoperforma il Ftse Mib, ancora debole a metà seduta.
Titolo peggiore del principale listino di Milano è Ubi Banca (MI:UBI) che cede l’1,85% con le azioni quotate a 3,715 euro. L’istituto ha smentito ufficialmente le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano “Il Messaggero” secondo il quale sarebbe allo studio una possibile integrazione con Monte dei Paschi di Siena. Mps (MI:BMPS) aveva aperto la seduta in positivo per poi scendere nuovamente intorno alla parità, non riuscendo così a recuperare le forti perdite delle due ultime settimane (-14%).
Protagonista negativo anche Banco Bpm (MI:BAMI) (-1,49%), indebolito dalle dichiarazioni dell’ad Giuseppe Castagna circa le ipotesi di fusione con Banca Carige (MI:CRGI), stabile a metà seduta. “Non penseremo ad altre operazioni fino al completamento del piano industriale”, ha risposto Castagna a chi gli chiedeva un commento sulle possibili scelte future illustrate da Raffaele Mincione, il finanziere romano che sta tentando la scalata in Carige e azionista anche di Bpm.
Debole anche Intesa Sanpaolo (MI:ISP) nonostante i positivi dati sulla raccolta netta del mese di febbraio diffusi oggi da Eurizon, secondo la quale l’istituto è giunto a quota 2.351,4 milioni, risultando primo in classifica. Il gruppo risulta così essere secondo in Italia come patrimonio gestito a fine febbraio superando i 400 miliardi che rappresentano il 19,7% del totale.
Prosegue in negativo anche Banca Piccolo Credito Valtellinese (MI:PCVI) (Creval) (-0,72%) con il cda che ha approvato i conti 2017 confermando i risultati preliminari comunicati lo scorso 5 febbraio. La perdita proposta dal board arriva ai 325 milioni di euro e non verranno pagati dividendi agli azionisti.
Buone notizie per Creval arrivano dall’agenzia Moody’s che ha migliorato l’outlook sul rating relativo al long-term deposit a positivo, rispetto al precedente “in evoluzione”. Inoltre, è stato contestualmente alzato i rating "standalone baseline credit assessment (BCA)" e "adjusted BCA" a b2 da caa1, analogamente al "long-term Counterparty Risk Assessment (CR Assessment)" a Ba2(cr) da Ba3(cr).
Tra gli altri titoli finanziari, Unicredi e FinecoBank cedono l’1%, mentre sono appena sopra la parità Bper Banca (MI:EMII) e Banca Mediolanum (MI:BMED).