Gli analisti finanziari di UBS Group prevedono un periodo difficile per i mercati azionari mondiali, che attualmente scambiano vicino ai livelli più alti di sempre.
In un recente rapporto pubblicato lunedì, gli analisti sono preoccupati per la possibilità di mantenere ampi aumenti dei ricavi delle aziende in un periodo di decelerazione dell'espansione economica e descrivono questa situazione come un disallineamento "estremamente raro".
I preoccupati sono soprattutto per la possibilità che gli utili non siano all'altezza delle aspettative, soprattutto a causa dell'aumento del costo del lavoro e del conseguente impatto dell'aumento dei costi di finanziamento. Questi elementi potrebbero mettere a rischio la redditività delle aziende di vari settori.
Il problema è che, con il rallentamento della crescita economica, la capacità delle imprese di mantenere alti livelli di crescita dei ricavi diventa più dubbia, soprattutto quando le spese di gestione dell'azienda sono in aumento.
L'indice MSCI World, che tiene traccia dei titoli delle economie sviluppate e include un numero significativo di aziende tecnologiche ad alta performance, è appena sotto il valore più alto mai registrato. Tuttavia, le previsioni degli analisti di UBS indicano che questa tendenza al rialzo potrebbe incontrare ostacoli.
"Stimiamo una probabilità del 35% che i mercati azionari aumentino di oltre il 15% a causa della percezione che l'intelligenza artificiale generale possa portare la crescita della produttività negli Stati Uniti al 2,5%, di una bolla speculativa simile a quella del Nifty 50 (che si verifica spesso con i progressi tecnologici), o se il tasso di aumento dei salari negli Stati Uniti scendesse rapidamente al 3% (senza un aumento significativo della disoccupazione)", hanno dichiarato gli analisti.
Se si considerano le diverse regioni, gli analisti sono meno ottimisti sull'Europa.
"I mercati emergenti sono sottovalutati, mostrano segni di un migliore slancio economico rispetto agli altri, si trovano in una fase più precoce di riduzione dei tassi d'interesse e hanno fattori positivi come l'allentamento della politica cinese, il calo del dollaro USA e le riduzioni previste dei tassi d'interesse della Federal Reserve. Preferiamo il Giappone (senza copertura valutaria): il mercato non sta apprezzando appieno le riforme aziendali e lo storico spostamento verso gli asset tangibili."
"Il mercato azionario del Regno Unito è insolitamente a basso prezzo e difensivo. La regione che preferiamo di meno è l'Europa (rischio più elevato che gli utili non soddisfino le aspettative). Il mercato statunitense non è così resistente come al solito a causa delle sue valutazioni elevate, del rallentamento della crescita economica e dei maggiori rischi per i margini di profitto rispetto ai mercati mondiali."
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