ROMA (Reuters) - Continua la guerra dei ricorsi fra Telecom Italia (MI:TLIT) e Open fiber sull'assegnazione a quest'ultima, aggiudicata a meno di 1 miliardo, dei cinque lotti per la realizzazione dell' infrastrutture e della rete a banda ultralarga nelle aree bianche per le Regioni Abruzzo, Molise, Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia, Veneto.
Questa mattina il Tar del Lazio ha sospeso il giudizio sul ricorso presentato dall'incumbent contro l'assegnazione alla società che fa capo a Cdp ed Enel (MI:ENEI), a marzo del 2017, del terzo dei 5 lotti, per la costruzione della rete.
Telecom nei suoi ricorsi ha prima lamentato la stessa legittimità della partecipazione alla gara da parte di Of in quanto nel corso della procedura, la società pubblica, si era fusa con la controllata Metroweb. Era una delle operazioni inizialmente previste dagli azionisti Enel e Cdp per dare vita e solidità alla nuova società. Ma non consentita dalla Ue in fase di gara secondo gli avvocati di Telecom.
Poi, il gruppo ha contestato anche le singole aggiudicazioni dei lotti vinti da Of, avviando diverse liti.
Sulla legittimità di Of a fare la gara, Telecom ha perso il primo ricorso al Tar, ma ha poi deciso di coinvolgere la Corte di Giustizia europea nella querelle.
I vertici del gruppo telefonico che fa capo ai francesi di Vivendi (PA:VIV), hanno chiesto di valutare la legittimità della fusione fatta in corso di gara rispetto alle regole comunitarie. Una mossa che ha bloccato tutti gli altri ricorsi, quelli fatti sulle aggiudicazioni definitive, che ora dovranno attendere la decisione dei giudici del lussemburgo.
Questa mattina la terza sezione del Tar del Lazio si è messa in pari con le altre che avevano già sospeso il giudizio sugli altri ricorsi.
I lavori per la rete pubblica ad ultrabanda affidati ad Of secondo una fonte, comunque "vanno avanti".