OraFinanza - Nuova mossa nel Risiko bancario italiano dopo l’entrata di diversi soggetti nel capitale di Mps (BIT:BMPS) e questa volta sono protagoniste Unicredit (BIT:CRDI) e Banco BPM. Piazza Gae Aulenti ha annunciato questa mattina il lancio di un'offerta pubblica di scambio volontaria per acquisire la totalità delle azioni dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna. L'operazione, del valore di circa 10,1 miliardi di euro, sarà interamente realizzata in azioni.
Il rapporto di concambio è stato fissato a 0,175 azioni di nuova emissione Unicredit per ogni azione esistente di Banco BPM, con un prezzo implicito di offerta pari a 6,657 euro per azione che rappresenta un premio dello 0,5% rispetto alla chiusura del titolo del 22 novembre 2024 (6,44 euro) e un premio del 15% rispetto al prezzo ‘undisturbed’ del 6 novembre 2024, che diventa circa il 20% se si considerano gli acconti sui dividendi già distribuiti.
A Piazza Affari, intanto, l’apertura di seduta vede i titoli delle due banche aprire con performance alterne, con Unicredit che cede oltre il 2% (37,07 euro) e il Banco che balza del 7% (7,206 euro), mentre il FTSE MIB apre di poco sopra la parità (+0,30%).
Unicredit lancerà un aumento di capitale del 13,9% a supporto dell’operazione, mossa da approvare nel corso di un’assemblea straordinaria da convocare per il 10 aprile 2025, e le nuove azioni saranno utilizzate nell'offerta di scambio.
L'obiettivo dell'ops è acquisire l'intero capitale sociale del Banco, o almeno una partecipazione pari al 66,67%, come indicato tra le condizioni di efficacia dell'offerta o, comunque, in ogni caso, almeno pari al 50% del capitale sociale più 1 (una) azione di piazza meda.
Obiettivo dell'offerta è conseguire il delisting di Banco Bpm (BIT:BAMI) con la revoca delle azioni dalla quotazione su euronext milan. Il delisting, secondo Unicredit, "favorisce gli obiettivi di integrazione, di creazione di sinergie e di crescita del gruppo Unicredit e del gruppo Bpm (BIT:PMII)”.
L'iniziativa mira a rafforzare la competitività di UniCredit nel mercato italiano, uno dei principali per il gruppo. La conclusione dell'offerta è prevista entro giugno 2025, con l'integrazione completa che dovrebbe avvenire nei successivi dodici mesi e la realizzazione della maggior parte delle sinergie entro due anni.
Piazza Gae Aulenti prevede che l'operazione porterà a un incremento dell'utile per azione (EPS) a cifra singola alta entro due anni dalla conclusione, grazie alle sinergie di ricavi e costi. L'offerta soddisfa i criteri finanziari della banca milanese per le operazioni inorganiche, promettendo un ritorno sull'investimento aggiustato per il rischio superiore al 15%, confrontandosi favorevolmente con l'alternativa del riacquisto di azioni proprie.
Il gruppo combinato beneficerà di sinergie sui costi stimate in circa 900 milioni all'anno al lordo delle imposte, pari al 14% della base di costo italiana del gruppo combinato nel 2023. Inoltre, sono previste sinergie sui ricavi per circa 300 milioni all'anno.
Per l'integrazione sono previsti oneri per circa 2 miliardi al lordo delle imposte nel primo anno e rettifiche su crediti aggiuntive per circa 0,8 miliardi di euro al lordo delle imposte, migliorando così il rapporto di copertura dei crediti deteriorati e delle esposizioni in bonis di Banco BPM.
L'offerta è "indipendente ed autonoma" rispetto all'investimento effettuato in Commerzbank (ETR:CBKG), sottolinea la nota della banca, e quello sull’istituto tedesco “al momento rappresenta un investimento che ci metterà tempo a maturare e su cui al momento non dobbiamo fare niente”, spiegava l’ad Andrea Orcel aprendo la conference call di presentazione dell’Ops.
"Possiamo aspettare e speriamo che la nostra presenza porti a un miglioramento delle performance di Commerzbank", ha proseguito il banchiere ribadendo che l'impegno in Germania non distrarrà il management dall'operazione su Banco Bpm.
L’operazione è giudicata positivamente dagli analisti di Equita Sim che dopo l’annuncio di oggi hanno confermato la raccomandazione ‘buy’ e il prezzo obiettivo a 47,2 euro su Unicredit e il rating ‘hold’ con target price a 7,6 euro su Banco Bpm.
"Un'integrazione Unicredit-Banco Bpm presenterebbe indubbiamente una rilevante valenza industriale (possibilità di rafforzare il posizionamento nel Nord Italia, fare scala sulle fabbriche prodotto, spazio per realizzazione di sinergie)”, spiegano dalla Sim, definendo il premio “limitato”.
“Dal nostro punto di vista”, concludono da Equita, “giudichiamo l'operazione sensata anche sotto il profilo strategico, in quanto permette a Unicredit di costruirsi opzionalità sulla crescita futura, anche in relazione a un eventuale deal su Commerzbank".