MILANO (Reuters) - UniCredit (BIT:CRDI) sorprende il mercato annunciando all'alba di questa mattina una offerta di scambio volontaria solo in azioni su Banco Bpm (BIT:BAMI) per un totale di 10,1 miliardi di euro,
Proponendo un premio limitato dello 0,5% sul titolo Banco Bpm (BIT:PMII), l'istituto guidato da Andrea Orcel rilancia il consolidamento bancario italiano puntando ancora una volta sulla sua preda storica, con una mossa "indipendente e autonoma" rispetto ai piani su Commerzbank (ETR:CBKG) in Germania dove però servirà tempo e pazienza vista la complessità della situazione e le opposizioni che il dossier tedesco ha provocato nel paese.
L'obiettivo con Banco Bpm è quello di creare una seconda banca "ancora più forte", in Italia con una maggiore presenza nelle aree più ricche paese, e il cui rischio di esecuzione è "gestibile" grazie alle complementarietà delle attività delle due banche sia in termini di aree geografiche che di segmenti di clientela, dice UniCredit.
"Non credo che la scelta del partner (Banco Bpm) sia una grande sorpresa. Non avrebbe dovuto esserci (per) Commerzbank, dovrebbe esserlo ancora meno per Bpm", ha detto Orcel nel corso della presentazione a investitori e analisti dell'Ops.
Da quando ha preso la guida di UniCredit nel 2021, il banchiere di lungo corso specializzato nell'M&A, ha sempre sostenuto l'obiettivo di crescita esterna, ma non prima di risollevare le quotazioni del titolo, che sono quasi quintuplicate dal suo arrivo.
UniCredit ha fissato un rapporto di concambio di 0,175 azioni di nuova emissione di UniCredit per ogni azione esistente di Banco Bpm, che comporta un prezzo implicito di offerta di 6,657 per azione. Il prezzo offerto implica un premio di circa lo 0,5% rispetto ai prezzi ufficiali di venerdì scorso, e del 15% rispetto al giorno prima che Banco Bpm annunciasse l'Opa totalitaria sulla partecipata Anima (BIT:ANIM).
L'offerta punta al delisting delle azioni di Banco Bpm e a una fusione tra i due istituti con sinergie lorde di costo previste in circa 900 milioni e di ricavi in circa 300 milioni.
Con l'operazione UniCredit prevede un accrescimento dell'utile per azione (Eps) per una percentuale 'high single digit' entro due anni dalla conclusione dell'Ops, con un ritorno sull'investimento aggiustato per il rischio di oltre il 15%.
UniCredit conferma inoltre la politica di distribuzione dei dividendi e il dividendo per azione per il 2024, come da guidance, e sottolinea che la "sola acquisizione di Banco Bpm non influisce sull'ambizione di una distribuzione media annua totale nel 2025 e 2026 maggiore rispetto al 2024".
L'istituto stima di completare l'esecuzione dell'offerta di scambio entro giugno 2025, e di completare la piena integrazione dopo un anno circa.
A Piazza Affari il titolo UniCredit, alle 12,50 perde il 4,5%, mentre Banco Bpm è in rialzo del 2,7%, in un mercato che scommette su un ritocco migliorativo dell'offerta, visto il limitato premio incluso nel prezzo indicato, pur riconoscendo la valenza industriale di una fusione e le rilevanti sinergie.
EVENTUALE DEAL SU COMMERZBANK DOPO FUSIONE BANCO BPM
Orcel ha sottolineato di non aver cambiato i suoi piani su Commerbank ma non ha nascosto i timori di impegnare l'istituto su due fronti contemporaneamente. Un'eventuale offerta sull'istituto tedesco sarebbe successiva al completamento dell'integrazione con Banco Bpm.
"Nel momento in cui avremmo chiuso la seconda offerta, avremmo integrato la prima banca", ha detto l'AD.
La partecipazioni di quasi il 21% che UniCredit ha costruito in Commerzbank, in parte con derivati condizionati all'approvazione della Vigilanza, "rimane un investimento importante con una protezione al ribasso e un sostanziale potenziale di rialzo", ha detto UniCredit.
Ieri l'AD, nel corso di un intervento alla JPMorgan Financial Conference di Londra ha detto che l'istituto milanese vorrebbe aspettare un nuovo governo a Berlino prima di qualsiasi potenziale offerta.
UniCredit ha inoltre preso atto dell'Opa che Banco Bpm, il cui primo azionista e il Credit Agricole (EPA:CAGR), ha lanciato sulla partecipata Anima con l'obiettivo di creare un conglomerato finanziario attivo nel settore del risparmio gestito e assicurazione vita.
A RISCHIO TERZO POLO CON MPS E BANCO BPM
La mossa di UniCredit su Banco Bpm mette a rischio il progetto di creazione del terzo polo bancario in Italia con la partecipazione di Mps (BIT:BMPS).
Il vicepremier e ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini ha esplicitato, per primo nel governo, questo rischio, dicendo di non gradire "concentrazioni e monopoli" e che gli sta a cuore "che realtà come Bpm e Mps che stanno collaborando, soggetti italiani che potrebbero creare il terzo polo italiano, non vengano messe in difficoltà".
Una svolta su questo fronte si era avuta due settimane fa, quando il gruppo guidato da Giuseppe Castagna ha acquisito il 5% dell'istituto senese nell'ambito del collocamento di un quota del 15% da parte del Tesoro e che ha visto la partecipazione con quote del 3,5% ciascuno di Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin, la holding della famiglia Del Vecchi, creando un nucleo di investitori italiani su Siena
Anche Anima aveva partecipato all'Abb comprando il 3% di Mps portando la partecipazione complessiva detenuta sull'istituto senese al 4%.
Oltre al Credit Agricole, con una quota di circa il 9,2%, gli altri azionisti rilevanti di Banco Bpm sono Blackrock, con il 5,2%, la Fondazione Enasarco con il 3% e Davide Leone con il 5,5% circa.
(Andrea Mandalà, editing Stefano Bernabei)