OraFinanza - Il prezzo è giusto o non è giusto? Certo che è giusto: parola di Andea Orcel, amministratore delegato di UniCredit (BIT:CRDI) che ieri si è esposto commentando le speculazioni dei mercati sulla possibilità di un rilancio dell’offerta per Banco BPM dopo la bocciatura di Piazza Meda.
Lo scorso 25 novembre UniCredit ha sorpreso il mercato annunciando una offerta di scambio volontaria in azioni su Banco BPM da 10,1 miliardi di euro. L’offerta ha proposto un rapporto di concambio di 0,175 azioni UniCredit di nuova emissione per ogni azione esistente di BPM, con un prezzo implicito di offerta di 6,657 per azione e un premio pari a circa lo 0,5% rispetto ai prezzi ufficiali della chiusura precedente.
Il manager ha spiegato nel corso della call ‘M&A: What's next’ di Bank of America (NYSE:BAC), che a suo parere, quel prezzo offerto per Banco BPM, che la stessa Piazza Affari considera troppo basso, è in realtà “fair”, in quanto comprende un premio del 15-20% sulle azioni ‘undisturbed’.
Di parere contrario gli analisti di WebSim Intermonte, secondo i quali, nonostante “un'acquisizione di Banco Bpm (BIT:BAMI) da parte di UniCredit abbia una forte logica industriale, l’offerta è inadeguata e ha bisogno di una componente cash che UniCredit si può facilmente permettere, specialmente se l'operazione con Commerzbank (ETR:CBKG) dovesse scomparire".
Gli esperti ritengono che Piazza Gae Aulenti potrebbe facilmente aggiungere 3,7 miliardi di euro: "Riteniamo che il potenziale sinergico dell'offerta di UniCredit sia di gran lunga superiore ai livelli previsti in altre operazioni, come Commerzbank".
A Piazza Affari, intanto, il titolo UniCredit guadagna il 2,50% nel corso delle prime due ore di contrattazioni, arrivando ad un massimo di 38,626 euro, sovraperformando così il FTSE MIB di oggi (+0,70%).
Orcel ha poi parlato dei tempi dell’operazione, spiegando che la banca milanese ha tempo fino a marzo per valutare l'opportunità di migliorare le condizioni dell'Ops.
La decisione di rilanciare l'offerta, ha spiegato agli investitori, dipenderà dai risultati di bilancio che BPM pubblicherà nel febbraio del 2025, ma anche dall'esito dell'OPA che la banca guidata dal CEO Giuseppe Castagna ha lanciato su Anima (BIT:ANIM), nello specifico per quando concerne il riconoscimento dei benefici del Danish Compromise. Solo sulla base di questi presupposti, “se sarà possibile fare meglio lo valuteremo”.
Intanto alcune ipotesi rilanciate dai media parlano della possibilità che UniCredit possa decidere di aggiungere una vocale da 3,7 miliardi per rendere decisamente più competitiva la propria offerta per Piazza Meda. Tra le strade percorribili c'è quella di aggiungere allo scambio azionario una sostanziosa dote in contanti visto che a piazza Gae Aulenti le risorse non mancano e l'operazione Commerzbank appare al momento bloccata.
Intermonte, che ha alzato a 8,45 euro il prezzo obiettivo su Banco BPM (oggi a 7,334 euro), sottolinea come la mossa di UniCredit abbia aperto il vaso di pandora delle banche e adesso “tutto può succedere”.