di Massimiliano Di Giorgio
ROMA (Reuters) - La decisione del Pd di non aprire per il momento la fase congressuale anticipata assicura probabilmente tranquillità al governo per i prossimi mesi, anche se l'orizzonte del premier Paolo Gentiloni resta l'estate.
Il governo si appresta dunque a guidare senza scosse il G7 nel primo semestre del 2017 (il vertice di Bari si terrà a inizio maggio) e a celebrare a fine marzo l'anniversario per la firma dei trattati di Roma, che diedero avvio alla Comunità europea.
Poi, entro giugno, potrebbe arrivare il voto anticipato, come del resto vuole l'ex premier e attuale leader del Pd Matteo Renzi. Eviterebbe anche un'eventuale tornata di referendum su Jobs Act, Articolo 18 e voucher (la Corte Costituzionale decide sull'ammissibilità delle consultazioni il prossimo 11 gennaio).
A facilitare la vita dell'esecutivo nei prossimi mesi concorrono due elementi. Il primo: il Pd, di cui Renzi resta segretario in teoria almeno fino al 2018, non entrerà nella fibrillazione del congresso e delle primarie, con le varie correnti e sotto-correnti interne in lotta tra loro per mesi per ottenere consensi e posti.
Il secondo: la scelta di Renzi di ritornare al cosiddetto Mattarellum, cioè la legge elettorale in vigore in Italia tra il 1994 e il 2001, basata per il 75% su collegi uninominali e per il 25% sul sistema proporzionale.
Questo sistema a turno unico può limitare il peso del Movimento 5 Stelle, che invece nei sondaggi sembra favorito dal ballottaggio, anche perché consente di fare coalizioni o accordi elettorali, che invece i grillini respingono.
Il Pd invece potrebbe cercare di fare accordi sia a sinistra che al centro, ispirandosi all'esperienza dell'Ulivo nel 1996. In questo caso riaprire subito il dialogo in Parlamento potrebbe distendere i rapporti, soprattutto a sinistra, anche qui aiutando il governo.