PALERMO (Reuters) - I Carabinieri del Ros hanno arrestato oggi a Palermo Matteo Messina Denaro, il boss mafioso più ricercato d'Italia, latitante da 30 anni.
Messina Denaro è stato tratto in arresto all'interno di una struttura sanitaria dove si era recato per sottoporsi a terapie cliniche, hanno reso noto i Carabinieri.
L'arresto di Messina Denaro è "una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia", ha commentato la premier Giorgia Meloni, mentre il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha espresso "grandissima soddisfazione per un risultato storico nella lotta alla mafia".
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato al ministro dell'Interno e al Comandante dell'Arma dei Carabinieri "per esprimere le sue congratulazioni per l'arresto, realizzato in stretto raccordo con la Magistratura", si legge in una nota.
Le indagini sono state coordinate dal procuratore della Repubblica di Palermo Maurizio de Lucia e dall'aggiunto Paolo Guido.
Il boss - originario di Castelvetrano, in provincia di Trapani, latitante dal 1993 - è stato condannato all'ergastolo per le stragi del 1992, costate la vita tra gli altri ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e per le bombe del 1993 a Roma, Firenze e Milano.
A Messina Denaro sono imputati numerosi omicidi degli anni '90, tra cui quello del dodicenne Giuseppe Di Matteo, figlio di un pentito, strangolato e sciolto nell'acido dopo due anni di prigionia.
(Angelo Amante, in redazione Sabina Suzzi, editing Claudia Cristoferi)