---------------------------------------------------------------- INDICE ORE 8,30 VAR% CHIUSURA 2008 MS A-P exJ <.MIAPJ0000PUS> 226,40 -2,9 247,35 HONG KONG <.HSI> 13.046,88 -2,19 14.387,48 SINGAPORE <.FTSTI> 1.713,99 -1,89 1.761,56 TAIWAN <.TWII> 4.242,61 -2,84 4.591,22 SEOUL <.KS11> 1.126,81 -2,07 1.124,47 SHANGHAI COMP <.SSEC> 1.994,107 +0,37 1.820,80 SYDNEY <.AXJO> 3.476,6 -3,14 3.722,30 INDIA <.BSESN> 9.081,84 -2,66 9.647,31 ----------------------------------------------------------------
MILANO, 20 gennaio (Reuters) - Le borse dell'area Asia-Pacifico si muovono in deciso ribasso depresse dai crescenti timori sulla situazione del settore finanzario, che potrebbe aggravare la crisi economica globale.
L'ultima scintilla è arrivata da Royal Bank of Scotland, che ieri ha annunciato la maggiore perdita nella storia delle società britanniche, e dopo che il secondo piano di sostegno alle banche varato da Londra non sembra aver dato fiducia.
La sterlina è scesa al minimo di sette anni, l'euro al minimo delle sei settimane. I futures Usa sono in calo, suggerendo una difficile giornata oggi a Wall Street.
Dal clima di incertezza traggono beneficio gli asset considerati beni rifugio, come lo yen giapponese e i bond della regione.
"Il mercato si sta rifocalizzando su un quadro più globale (di crisi)", mentre si prevede una deludente stagione di risultari societari e nonostante l'insediamento oggi del 44esimo presidente statunitense Barack Obama, spiega Justin Gallagher, responsabile a Sidney del sales trading di Abn Amro.
L'indice regionale MSCI dell'azionario dell'Asia-Pacifico - che non comprende la borsa di Tokyo - intorno alle 8,30 cede quasi il 3%, mentre il Nikkei <.N225> ha chiuso in calo di oltre il 2%.
Le piazze dell'area registrano flessioni tra il 2 e il 3%. La peggiore al momento è SIDNEY, in flessione di oltre il 3% sui minimi dei due mesi appesantita da minerari e bancari.
TAIWAN in chiusura è scesa al livello più basso dell'ultimo mese e mezzo, con TSMC <2330.TW> che ha guidato i ribassi. Il produttore di chip ha detto di prevedere deludenti utili nel quarto trimestre.
Unica nota postiva, in assoluta controtendenza quindi, SHANGHAI, che in chiusura ha toccato il massimo delle ultime quattro settimane per il secondo giorno consecutivo, sostenuta dai guadagni dei titoli di brokeraggio e di quelli legati all'acciaio.