MILANO (Reuters) - La notizia data ieri da Reuters che Giulio Regeni sarebbe stato arrestato dalle forze di sicurezza egiziane prima di essere ucciso, conferma il governo italiano nella sua posizione, ha detto oggi il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.
"Aldilà delle valutazioni su queste notizie, che non spetta al governo fare, è comunque chiaro che queste notizie ci confermano nella nostra posizione che abbiamo assunto in modo molto chiaro in queste settimane", ha detto Gentiloni a margine di un convegno a Milano rispondendo a una domanda di Reuters.
"Se qualcuno pensa che il trascorrere del tempo farà modificare la posizione del governo italiano, se si pensa che col trascorrere del tempo rinunceremo a chiedere e a pretendere la verità sull'omicidio di Giulio Regeni, si sbaglia", ha aggiunto il responsabile della Farnesina, che non ha risposto a una domanda su eventuali sanzioni contro l'Egitto.
Ieri Reuters, basandosi sulla dichiarazione di fonti delle forze di sicurezza e dei servizi segreti egiziani, ha scritto che il 28enne ricercatore italiano, ucciso in Egitto a inizio anno, è stato detenuto dalla polizia e trasferito in un compound gestito dal Dipartimento di sicurezza interno il giorno della sua scomparsa.
Queste rivelazioni contraddicono la versione ufficiale dell'Egitto secondo cui i servizi di sicurezza non avrebbero arrestato Regeni.
Il giovane era scomparso lo scorso 25 gennaio ed il suo corpo era stato ritrovato il 3 febbraio lungo una strada alla periferia del Cairo, con segni di tortura.
Dopo che un vertice a Roma tra inquirenti egiziani e italiani si è concluso senza risultati apprezzabili, il governo ha deciso di richiamare per consultazioni l'ambasciatore al Cairo.
(Sara Rossi)
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