Investing.com - Il dollaro sale contro il paniere delle altre principali valute questo lunedì dopo che i dati che hanno rivelato un rallentamento dell’aumento dei compensi USA a gennaio hanno ridimensionato le attese di un veloce aumento dei tassi di interesse per quest’anno, mentre la sterlina scende al minimo di una settimana.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,29% a 99,98.
Venerdì il dollaro ha segnato il quarto calo settimanale consecutivo in seguito all’ultimo report sull’occupazione da cui è emerso che sebbene la crescita dei posti di lavoro abbia superato le aspettative, l’aumento dei compensi è rimasto modesto.
I dati deludenti sugli stipendi potrebbero spingere la Federal Reserve ad adottare un approccio più cauto nell’intervenire sui tassi di interesse.
Secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com, meno del 10% dei traders si aspetta un aumento dei tassi di interesse in occasione del vertice di marzo. La possibilità di un intervento a giugno è pari invece a poco meno del 50%.
La Fed, che ha alzato i tassi a dicembre, ha previsto tre aumenti per quest’anno.
La scorsa settimana la banca centrale USA ha ribadito che l’economia sta migliorando ma non ha dato indicazioni chiare circa la tempistica del prossimo aumento dei tassi dal momento che i policymaker aspettano di valutare l’impatto delle politiche protezioniste del nuovo governo Trump ed i recenti commenti sulle valute.
Sul biglietto verde pesano infatti i timori che la scelta di un dollaro debole possa giocare un ruolo fondamentale nel piano “Prima l’America” di Trump.
Il dollaro scende contro lo yen, con la coppia USD/JPY giù dello 0,18% a 112,45, non lontano dal minimo di giovedì scorso di 112,04, il minimo dal 30 novembre.
La sterlina scende al minimo di una settimana, con il cambio GBP/USD a 1,2450, prima di attestarsi a 1,2473.
La valuta britannica è andata sotto pressione mentre è cominciato un dibattito parlamentare su una legge che darebbe al Primo Ministro Theresa May il diritto di dare il via alla Brexit.
Il biglietto verde sale contro l’euro, con il cambio EUR/USD in calo dello 0,43% a 1,0736.
Nella zona euro, i dati di questa mattina hanno mostrato un aumento dell’attività delle fabbriche tedesche al massimo di due anni e mezzo a gennaio, con gli ordinativi alle fabbriche che sono schizzati del 5,2%, il massimo dal gennaio del 2014.
Un secondo report ha rivelato che la fiducia degli investitori nella zona euro è peggiorata a febbraio, nei timori che le politiche di Trump possano pesare sulla crescita globale.
Il dollaro australiano scende dopo i dati deludenti sulle vendite al dettaglio, con il cambio AUD/USD in calo dello 0,23% a 0,7662.