MILANO (Reuters) - Prende corpo la rivoluzione della catena di controllo che da Finanziaria Internazionale (Finint) arriva Save, con Enrico Marchi che, al termine dell'operazione e dell'opa conseguente, dovrebbe mantenere la presa sulla società di gestione aeroportuale. E il mercato, dopo aver congelato il titolo per diversi giorni sulle incertezze riguardanti il riassetto del gruppo, apprezza.
Con una nota pubblicata nella tarda serata di ieri, Marchi ha comunicato di aver raggiunto un accordo, tramite le controllate Giovanni Marchi e Aprile, con Andrea de Vido, divenendo l'azionista unico di Finint.
Ottenuto entro il 30 luglio prossimo (termine prorogabile al 30 agosto) il via libera delle autorità antitrust e della Banca d'Italia, scatterà la seconda fase dell'operazione, anticipata da fonti nei giorni scorsi.
Una società di nuova costituzione (BidCo), partecipata da Finint e dai fondi infrastrutturali gestiti da Deutsche Asset Management e da InfraVia Capital Partners, acquisirà la quota di controllo di Save (attualmente in pancia essenzialmente a Marco Polo Holding).
L'intesa scioglie il nodo del ruolo di Star Holdings, controllata indirettamente da Morgan Stanley (NYSE:MS) Infrastructure, azionista di Marco Polo: la banca d'affari Usa si è impegnata a vendere la partecipazione a 21 euro per azione.
Ottenuti i via libera d'uopo, BidCo lancerà l'opa su Save sempre a 21 euro. Forte dell'adesione di Marco Polo, l'offerta già può contare sul 51,23% del capitale. A questa quota vanno aggiunti il 7,815% del capitale che fa capo ad Agorà Investimenti (la scatola che controlla il 100% di Marco Polo) e lo 0,591% custodito direttamente da Finint. Totale (stante al sito Consob): 56,639%.
Ovviamente i passi successivi, incluso l'eventuale delisting, dipenderanno dal livello delle adesioni. In particolare, molto sarà legato alla scelta di Atlantia (MI:ATL), a cui fa capo il 22,1% del capitale.
La nota non chiarisce le quote dei fondi e di Marchi all'interno di BidCo; per quanto fatto trapelare da alcune fonti nei giorni scorsi, pare che i fondi avranno un peso maggiore. D'altro canto, nella nota Vincent Levita, fondatore e ceo di InfraVia, e Hamish Mackenzie, global head of infrastructure di Deutsche Asset Management, lasciano intendere quanto già era trapelato dalle fonti nei giorni scorsi, ovvero che patti parasociali e accordi di governance dovrebbero garantire a Marchi la guida di Save.
Di certo, al termine del riassetto, la catena di controllo che porta alla società a cui fanno capo gli aeroporti di Venezia e Treviso risulterà semplificata rispetto alla situazione attuale: Marchi, tramite le sue società, avrà il 100% di Finint, che parteciperà a BidCo, a cui farà capo la maggioranza di Save.
La borsa, intanto, reagisce con entusiasmo all'annuncio del riassetto, spingendo il titolo oltre il prezzo dell'opa: dopo circa quarantacinque minuti di contrattazioni, infatti, balza del 5,08%, 21,32 euro, dopo aver toccato un massimo di 21,37 euro.
Enrico Marchi e il consorzio sono stati assistiti da Banca Imi e da Unicredit (MI:CRDI) in qualità di advisor finanziari.