ROMA (Reuters) - I carabinieri hanno fermato oggi tre persone per il presunto tentativo di sequestro, nell'agosto 2012, di Silvio Fanella, condannato lo scorso ottobre in primo grado a Roma a 9 anni di carcere per la vicenda Fastweb-Telecom Sparkle e ucciso la scorsa settimana.
Lo riferiscono fonti giudiziarie e un comunicato del Ros, che in collaborazione coi comandi provinciali di Roma e Potenza ha eseguito il provvedimento di fermo emesso dalla procura capitolina.
Fanella sarebbe stato la vittima designata del sequestro - per cui erano già stati arrestati tre giovani legati al clan Cassotta - per essersi appropriato di una somma di denaro in un caso di presunta frode e riciclaggio da 2 miliardi di euro.
Secondo gli investigatori anche alla base dell'omicidio di Fanella a Roma, nella sua casa della Camilluccia, potrebbe esserci stato un tentato sequestro, degenerato in una sparatoria.
Le tre persone fermate dai carabinieri per l'episodio del 2012 sono Aniello Barbetta, Giovanni Plastino e Roberto Macori, quest'ultimo condannato in primo grado a 6 anni e mezzo per la vicenda Fastweb assieme all'imprenditore Gennaro Mokbel, condannato a 15 anni.
"Il movente del delitto risultava riconducibile alla disponibilità del Fanella di ingenti somme di denaro, in parte reclamate dal Macori e custodite dalla vittima in qualità di 'cassiere' del gruppo Mokbel", spiega la nota.
I tre fermi, spiegano le fonti, sono stati eseguiti nell'abitazione di Macori, l'autista di Mokbel, dove sono stati rinvenuti anche dei diamanti.
Dopo l'omicidio della Camilluccia, gli investigatori hanno recuperato una serie di beni - tra cui diamanti per un valore stimato in diversi milioni di euro - che erano nella disponibilità di Fanella ma sarebbero riconducibili, appunto, al gruppo Mokbel.
Nell'omicidio di Fanella è rimasto ferito Giovanni Battista Ceniti, che è stato sottoposto a fermo giudiziario per il reato ipotizzato di omicidio volontario premeditato e aggravato, mentre si cercano due presunti complici.
Il giorno dell'omicidio Fanella si sarebbe dovuto recare ai funerali di uno dei suoi avvocati che si era tolto la vita.
Lo scorso ottobre il Tribunale di Roma ha assolto le due società e i manager coinvolti nella vicenda giudiziaria - tra cui il fondatore di Fastweb Silvio Scaglia e l'ex Ad di Telecom Italia Sparkle Stefano Mazzitelli - per non aver commesso il fatto o perché il fatto non costituisce reato.
Secondo l'accusa ci sarebbe stata una "organizzazione criminale" che realizzava attività economiche fittizie per svariati miliardi di euro al fine di ottenere crediti di imposta a vantaggio di Fastweb e Telecom Sparkle, controllata di Telecom Italia.
Non sono ancora state depositate le motivazioni della sentenza di primo grado.
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