Investing.com - Barclays (LON:BARC) mantiene un rating neutro sulle banche europee in una nota ai clienti questo lunedì e sottolinea che un intervento della Banca Centrale Europea (BCE) potrebbe rendersi necessario se il settore continuerà a registrare dei rialzi.
Sebbene gli esperti abbiano dichiarato che i prezzi dei titoli sono stati spinti sia dall’aumento dell’inflazione che dalle aspettative sui tassi, spiegano che aspettano ancora di vedere una prova di questo supporto nei dati.
“La ripresa della crescita dei prestiti continua ma resta tiepida”, affermano gli analisti.
Aggiungono che la pressione sui margini di prestito continua a pesare di più sulle banche periferiche che su quelle del centro, del Regno Unito o nordiche.
“Le nostre banche preferite in questo contesto sono quelle in cui le prospettive sugli interessi netti sono meno dipendenti dalla decisione della BCE di alzare presto i tassi” dichiarano, mettendo in luce la preferenza per ABN, Lloyds (LON:LLOY), DNG, Societe General e Banco Santander (MC:SAN).
Per quanto riguarda le difficoltà a breve termine per il settore bancario europeo, Barclays indica la possibilità che l’inflazione possa indebolirsi in concomitanza al calo della ripresa del prezzo del greggio ad aprile o maggio e nota inoltre gli elevati rischi politici, in particolare quelli legati alle elezioni francesi di maggio.
“La combinazione di questi due fattori potrebbe pesare sulla propensione dei mercati a scegliere i titoli bancari a breve termine”, spiegano gli esperti.
Suggeriscono che una riduzione del 20% del rapporto prezzo-utili per le banche europee rispetto al mercato è coerente con lo storico, suggerendo che saranno necessari aggiornamenti per guidare le ottime performance e che i rialzi degli utili restano limitati.
Gli analisti notano che la decisione della BCE di alzare i tassi potrebbe essere un catalizzatore per il settore, con una probabilità del 95% secondo i mercati che la banca possa alzare il tasso di deposito a -0,30% entro la fine del quarto trimestre del 2018.
“Le aspettative di un cambiamento della politica dovranno aumentare prima che le ottime prestazioni del settore possano riprendere”, spiegano.
Data l’impennata del quarto trimestre, gli esperti ritengono che le valutazioni nel settore abbiano visto una convergenza considerevole.
“Le nostre banche preferite sono quelle in cui le prospettive sui margini sono meno dipendenti dalla decisione della BCE di alzare presto i tassi; quelle in cui l’apprensione per la qualità del credito sembra enorme e/o in cui la posizione del capitale sembra rassicurante”, concludono.