I funzionari della Banca centrale europea (BCE) hanno monitorato da vicino l'escalation della crisi mediorientale a causa del suo potenziale impatto economico globale. Il conflitto ha scatenato le preoccupazioni degli investitori, portando a un aumento dei prezzi del petrolio. Queste informazioni sono state condivise da Gabriel Makhlouf durante la sua recente visita a Cipro, che funge da centro di evacuazione per i cittadini occidentali in fuga dalle violenze, una situazione che ha definito una "tragedia umana".
In risposta a questi sviluppi, la BCE ha recentemente aumentato i tassi di interesse di riferimento di 25 punti base. Tuttavia, ha lasciato intendere che questo potrebbe essere l'ultimo aumento per il momento. La banca sta anche gestendo la tendenza al ribasso dell'inflazione dell'eurozona come parte del suo approccio strategico.
La visita di Makhlouf a Cipro ha comportato incontri con il governatore della CBC Herodotou, il ministro delle Finanze Keravnos, rappresentanti del mondo imprenditoriale e studenti universitari. I colloqui hanno riguardato gli sviluppi geopolitici, i progressi economici dell'Eurozona, le discussioni sulla politica monetaria, il miglioramento dell'efficienza bancaria e gli approfondimenti sulle economie di Cipro e dell'Irlanda.
Ha sottolineato l'importanza di monitorare la situazione in Israele e in altre parti del Medio Oriente a causa delle potenziali ripercussioni economiche. Ha assicurato che il potenziale impatto della politica monetaria della BCE è sotto stretta osservazione, ma ha messo in guardia dal trarre conclusioni premature. È stata espressa fiducia nella tenuta dei sistemi bancari irlandese e cipriota, attribuendola alle normative internazionali e alle riforme del settore bancario.
Si è discusso della necessità di risolvere rapidamente le crisi geopolitiche, della prossima riunione della BCE ad Atene e della cooperazione tecnica tra le banche centrali.
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