LONDRA (Reuters) - La Gran Bretagna e l'Italia concordano sulla necessità di una riforma dell'Unione Europea per difendere i diritti degli Stati membri che non appartengano alla zona euro, per promuovere il business e affrontare la crisi migratoria.
La Gran Bretagna è impegnata a rinegoziare alcuni termini della propria adesione prima del referendum sulla permanenza nella Ue previsto entro la fine del 2017, ma il primo ministro David Cameron non è riuscito finora a raggiungere un accordo sulla richiesta di restringere l'accesso dei migranti Ue alle indennità e ai sussidi legati al lavoro.
In un intervento pubblicato oggi dal quotidiano britannico Daily Telegraph, i ministri degli Esteri di Londra e Roma, Philip Hammond e Paolo Gentiloni, hanno affermato che esiste un ampio terreno comune: "Italia e Regno Unito sono d'accordo sulla necessità di una profonda riforma della Ue, semplificando il suo funzionamento, le sue procedure e le sue regole", hanno scritto.
"Possiamo lavorare insieme su un pacchetto di riforme Ue che affronti questioni specifiche come ruolo dei parlamenti nazionali, competitività, governace economica e welfare, al fine di rendere la Ue più semplice, più efficiente e meno burocratica".
Hammond e Gentiloni dicono che alla Ue servono "differenti percorsi di integrazione" che possano coesistere: una richiesta-chiave della Gran Bretagna, che si è allontanata sempre più dall'idea di una più forte unione politica perseguita dalla maggioranza dei paesi dell'Unione.