ROMA/NEW DELHI (Reuters) - La Corte suprema indiana ha concesso oggi "un permesso di viaggio" per l'Italia al fuciliere di Marina Massimiliano Latorre, per consentirgli di curarsi dopo un'ischemia.
Ma il militare 47enne dovrà rientrare tra quattro mesi in India, dove è ancora trattenuto il commilitone Salvatore Girone, accusato assieme a Latorre di avere ucciso due pescatori indiani scambiandoli per pirati.
"Autorizziamo la richiesta dell'accusato (Latorre) di recarsi in Italia per quattro mesi per le cure dell'ischemia", ha detto la Corte suprema indiana nella sua sentenza.
"Massimiliano rientrerà in Italia quanto prima; il tempo di espletare le ultime formalità amministrative per la sua partenza", si legge invece in una nota del ministro della Difesa Roberta Pinotti.
Il ministro aggiunge che l'Italia "lavora con estrema determinazione a una rapida e definitiva soluzione di questa disputa".
Che i toni con l'India siano oggi improntati alla distensione si evince anche da un tweet del premier Matteo Renzi: "Collaborazione con la Giustizia indiana e stima per il premier Modi e il suo Governo. Lavoreremo insieme su tanti fronti".
Lunedì scorso il ministro degli Esteri indiano Sushma Swaraj aveva reso noto che il governo di New Delhi non avrebbe ostacolato la liberazione del marine italiano.
Latorre e Girone sono accusati di aver ucciso i due pescatori indiani durante il pattugliamento a bordo di una petroliera italiana nei pressi delle coste indiane.
Nell'aprile 2012 il governo italiano ha pagato un risarcimento di circa 146.000 euro a ciascuna delle famiglie delle due vittime, che in cambio hanno rinunciato a costituirsi parte civile. Ma la causa intentata dallo Stato va comunque avanti.