BRUXELLES/STRASBURGO (Reuters) - L'Unione europea triplicherà la spesa destinata alla difesa delle frontiere fornita dalla nuova 'Guardia europea per i confini e le coste'.
E' quanto prevede una proposta che mira a gestire la crisi migratoria che minaccia la sicurezza del continente.
Se dovesse ricevere il via libera dei vari governi, il nuovo corpo prenderà il posto dell'agenzia Frontex e avrà poteri più ampi, tra cui un contingente forte di 1.500 uomini sempre pronto a intervenire. Entro il 2020 le risorse a disposizione saranno pari a 322 milioni di euro, una cifra maggiore rispetto ai 114 milioni messi a bilancio per quest'anno.
Il disappunto di alcuni paesi, tra cui Francia e Germania, di fronte alla difficoltà di Italia e Grecia a controllare e raccogliere i documenti delle persone in arrivo da Turchia e Africa ha fatto aumentare le richieste di un maggior controllo centrale europeo delle frontiere del continente.
La proposta della Commissione prevede che l'agenzia Ue per il monitoraggio delle frontiere sia in grado di "intervenire immediatamente in situazioni di crisi" e dispieghi guardie di frontiera provenienti da altre forze nazionali per il controllo dei confini.
Funzionari europei però mettono in guardia sul fatto che i singoli governi potrebbero bloccare il provvedimento se la maggioranza fosse contraria.
"Non sostituiamo le responsabilità dei singoli Stati membri nè la loro sovranità", spiega il commissario ai Flussi migratori Dimitris Avramopoulos.
"Ciò cui stiamo tentando di dar vita oggi è un'Europa più forte", aggiunge.
Il budget di Frontex è già stato incrementato tre volte quest'anno a 143 milioni di euro per il 2015. Si arriverà a 238 milioni il prossimo anno.