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Referendum, prima di blackout in sondaggi spinta al no da effetto Trump

Pubblicato 17.11.2016, 15:45
© Reuters. Referendum, prima di blackout in sondaggi spinta al no da effetto Trump

ROMA (Reuters) - A ventiquattr'ore dal blackout dei sondaggi, Donald Trump sembra proiettare la sua ombra anche sul voto italiano al referendum costituzionale del 4 dicembre, a favore del no alla riforma voluta dal premier Matteo Renzi.

Per Roberto Weber, di Ixé, che domani diffonderà l'ultimo sondaggio (prima che poi scatti alla mezzanotte il divieto di diffusione pubblica delle rilevazioni), "c'è un'accelerazione netta del no che ci fa pensare che ci sia stato un 'libera tutti' dopo Trump", con una riduzione degli indecisi.

Anche secondo il direttore di Winpoll, Federico Benini la forbice tra no e sì si sta allargando, mentre calano gli indecisi.

Weber non anticipa i numeri, e dice che il tycoon statunitense è sicuramente una "concausa" più che la causa del boom di no in Italia. Poi aggiunge che il referendum sembra sempre più una specie di "Pd contro tutti": "Nei sondaggi elettorali il Pd è forte, ma il sì è debole: è la prova che c'è una polarizzazione nel Paese, che gli elettori democratici sostanzialmente votano sì, ma tutti gli altri si compattano sui loro partiti di riferimento, che sono per il no".

Nicola Piepoli, altro noto esperto italiano di rilevazioni statistiche, dà un numero all'effetto Trump: 150.000 voti probabili. Ma pur dicendo anch'egli che si tratta di una "concausa" nella preminenza del no, ne sminuisce la portata. E aggiunge: "Il fatto che la riforma sia appoggiata anche da Denis Verdini (ex coordinatore di Forza Italia passato con un diversi senatori e deputati ad appoggiare il governo di Renzi) conta molto più dell'effetto Trump, per il no". Ma non indica in una percentuale precisa questo "effetto Verdini".

A favore del sì, dice Piepoli, potrebbe contare invece lo stesso blackout dei sondaggi, dominati finora dal no, perché gli elettori sarebbero meno influenzati. Secondo il ricercatore, del resto, il 30% circa delle persone che dichiarano di votare sì o no hanno ammesso che potrebbero cambiare idea nel seggio.

In ogni caso, le ultime rilevazioni effettuate subito dopo il voto Usa [nL8N1DI2J0], come è il caso di Emg Acqua, Demopolis o Ipr Marketing indicano una tendenza al rialzo per il no, con un calo degli indecisi.

(Massimiliano Di Giorgio)

-- Ha collaborato Gavin Jones

© Reuters. Referendum, prima di blackout in sondaggi spinta al no da effetto Trump

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