ROMA (Reuters) - Nel rilanciare l'impegno a fare le riforme strutturali, Matteo Renzi esclude divergenze con il governo tedesco e attacca il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, dicendo che "l'Europa è dei cittadini, non dei banchieri".
L'occasione è la conferenza stampa a Villa Madama con il presidente uscente della Commissione europea, Jose Manuel Durao Barroso, per presentare il semestre di presidenza italiana dell'Unione.
"Il nostro problema non è la Germania ma l'Italia. Dobbiamo fare le riforme a casa nostra e lo sappiamo. Senza stabilità non c'è crescita e senza crescita non c'è stabilità", dice Renzi ribadendo che l'Italia non intende cambiare i Trattati ma sfruttare i margini di flessibilità già previsti dalle regole europee.
Ieri Weidmann, alfiere del rigore, ha avvertito Roma che "fare più debiti non è il presupposto della crescita".
Renzi così risponde: "Il compito della Bundesbank è assicurare il proprio obiettivo statutario, non partecipare al dibattito politico italiano". E ancora: "Io rispetto il lavoro della Bundesbank. Quando la Bundesbank ha desiderio di parlare con noi è la benvenuta, partendo dall'assunto che l'Europa è dei cittadini, non dei banchieri, né italiani né tedeschi".
RENZI: CON LA MERKEL RAPPORTO OTTIMO. FT D'ACCORDO
Il governo tedesco ha adottato toni concilianti assicurando che tra Germania e Italia non ci sono differenze di opinione su come l'Europa debba sostenere la crescita senza compromettere la sostenibilità delle finanze pubbliche.
"Germania e Italia vogliono fondamentalmente la stessa cosa, vogliono istituzioni europee che lavorino per i cittadini", ha detto stamani Steffen Seibert, portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel.
Renzi è sulla stessa linea quando dice che "non c'è nessuna polemica tra noi e il governo tedesco in ordine alla gestione della stabilità e della flessibilità".
"Il rapporto che oggi c'è con la cancelliera Angela Merkel è ottimo e ho molto apprezzato la presa di posizione del governo tedesco di queste ore", aggiunge l'ex sindaco di Firenze.
Il problema di Renzi è che, senza crescita o maggiore flessibilità dall'Europa, l'Italia rischia di non riuscire a ridurre deficit e debito in linea con quanto prevede il Fiscal compact.
A metà aprile il governo si è impegnato a mantenere l'indebitamento netto al 2,6% del Pil nel 2014, assumendo un tasso di crescita di +0,8%.
Tuttavia il Pil è tornato a scendere nel primo trimestre e l'Istat vede ora una variazione "debolmente positiva" nella media dell'intero 2014.
Renzi propone all'Europa uno scambio tra l'attuazione delle riforme strutturali e tempi più lunghi di riduzione del debito e del deficit.
La tesi dei gli "ottimi" rapporti Renzi-Merkel è rafforzata anche da un commento del Financial Times. Oggi Kalypso Nicolaidis scrive: "Chi può dubitare del fatto che Renzi sia l'uomo del momento? [...] Da molti punti di vista (ideologico, geografico, politico) - Renzi rappresenta il perfetto controbilanciamento all'egemonia soft di Angela Merkel. Poiché è prevedibile che entrambi saranno al potere nel futuro prossimo, è la collaborazione fra lui e la cancelliera tedesca che disegnerà probabilmente la nuova Europa. Questa alleanza Merkenzi è la buona notizia sia per l'Europa sia per il Regno Unito. La Ue ha bisogno di leader pragmatici d'accordo sul fatto che non esistano risposte dogmatiche su cosa fare".
BARROSO: PROSEGUIRE CON LE RIFORME. ELOGIO DI NAPOLITANO
Barroso sprona il governo ad andare avanti con le riforme, che sono "perfettamente in linea", dice, con le raccomandazioni della Commissione.
La conferenza stampa è anche l'occasione di battute e siparietti. Barroso si vanta di aver previsto già nel 2010 l'ascesa politica di Renzi e, dopo l'incontro di ieri al Quirinale, per sottolineare il clima di collaborazione arriva a proporre come suo successore il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano: "Se ci fossero dei problemi a trovare un presidente per la Commissione potremmo chiederlo a Napolitano", ha detto sorridendo e ha aggiunto: "Sono impressionato dal suo entusiasmo".