di Paolo Biondi
ROMA (Reuters) - Ieri pomeriggio in Transatlantico, mentre deputati e senatori votavano i 2 membri della Consulta e i 5 del Csm, qualche parlamentare si azzardava a dire di respirare "aria da 101". Il riferimento era alla votazione nell'aprile 2013 su Romano Prodi come presidente della Repubblica che segnò la rovinosa caduta della segreteria di Pier Luigi Bersani.
Esempio esagerato e fuori luogo, visto che il nulla di fatto di ieri è frutto soprattutto delle assenze da lunedì parlamentare e di qualche diffusa protesta legata a mille motivi e che oggi, forse, sarà già sanata. Ma per Stefano Folli quello di ieri è uno "piscodramma che merita la massima attenzione", come scrive sul Sole 24 Ore di oggi.
E per Massimo Franco (Corriere della sera) "l'affanno del governo è evidente: al punto che i critici più occhiuti parlano del momento peggiore per Renzi". Secondo Michele Ainis addirittura "scricchiola pure la vita del governo".
Recessione e necessità di uno scatto per raccogliere la mano tesa da Mario Draghi e dalle misure della Bce esigono un governo in grado di governare e di contare su una maggioranza parlamentare coesa. Renzi dovrà circoscrivere in fretta l'incidente di ieri e cancellare le diffidenze nei suoi confronti a iniziare da quelle interne al Pd con la direzione di questa sera.