di Paolo Biondi
ROMA (Reuters) - L'ambiguo risultato delle elezioni spagnole ha posto l'accento dei commenti sul sistema elettorale e sui rischi insiti in ogni modello di fronte alla fine del bipartitismo o del bipolarismo su scala continentale.
In particolare in Italia, dopo le affermazioni di Matteo Renzi che ha difeso l'Italicum, ci si è soffermati sul modello elettorale. In realtà il centro della riflessione dovrebbe essere spostato su un altro punto passato in secondo piano. Lo richiama bene oggi il deputato grillino Danilo Toninelli in una intervista al Corriere della sera quando dice che priorità di Podemos, se dovesse partecipare al governo, sarebbe quella di "far cadere il governo al primo accenno di violazione".
Il sorgere di nuove forze cosiddette "antisistema" ha portato la denuncia delle manchevolezze del sistema al primo posto rispetto al programma di governo ed alla stabilità degli esecutivi.
Le classi dirigenti paiono avere assunto come dato di popolarità quello della denuncia del malgoverno piuttosto che l'accento sul buongoverno e sui programmi. Persino nell'informazione il giornalismo di denuncia ha soppiantato il vecchio giornalismo d'inchiesta. Bisognerebbe fare qualche riflessione in più se compito della politica e delle classi dirigenti in genere sia quello di governare o quello di protestare.