MILANO (Reuters) - La Corte di Giustizia Ue ha respinto il ricorso della Commissione europea contro la sentenza del Tribunale Ue secondo cui il salvataggio di Banca Tercas non ha costituto un aiuto di Stato.
Secondo la Corte, "il Tribunale non ha commesso errori dichiarando che gli indizi presentati dalla Commissione per dimostrare l'influenza delle autorità pubbliche italiane sul Fitd non permettono di imputare il suo intervento a favore di Tercas alle autorità italiane", si legge in una nota.
Nel 2014 il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd) aveva coperto il deficit patrimoniale di Tercas consentendo in questo modo alla Banca Popolare di Bari di incorporare l'istituto abruzzese che era stato posto in amministrazione straordinaria dalla Banca d'Italia.
Tuttavia, la Commissione Ue aveva bloccato l'operazione sostenendo che l'intervento del Fitd costituiva un aiuto di Stato illegittimo.
Successivamente, il caso è passato al Tribunale Ue che ha respinto nel 2019 la decisione dell'esecutivo comunitario, che ha fatto appello alla Corte di Giustizia.
Nella sentenza pubblicata oggi la Corte di Giustizia ricorda che per essere qualificati come "aiuti", gli interventi devono essere, da un lato, concessi direttamente o indirettamente con risorse statali, e dall'altro "devono essere imputabili allo Stato".
Nel caso Tercas il Fitd, essendo un consorzio tra banche, ha natura privata e non ha un "vincolo di capitale" con lo Stato, e pertanto non c'è stato un controllo pubblico sostanziale nella definizione dell'intervento del Fondo a favore della banca.
La sentenza della Corte è in linea con il parere di fine ottobre dell'avvocato generale della Corte di giustizia, non vincolante ma normalmente seguito.