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Bce un po' meno pessimista su futuro, alza stime inflazione e crescita

Pubblicato 09.03.2017, 17:10
© Reuters. Il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi

FRANCOFORTE (Reuters) - Scegliendo una metafora cromatica, si potrebbe dire che per le prospettive economiche della zona euro la Bce vede sì ancora nero, ma la nuance è passata dal 'pece' al grigio molto scuro.

A dirlo sono sia Mario Draghi sia le nuove proiezioni trimestrali su crescita e inflazione su cui scommette lo staff della banca centrale.

Si parta dal numero più eloquente: la stima sull'inflazione di quest'anno è stata innalzata da 1,3% previsto a dicembre, fino a 1,7%, livello di fatto coerente con il 'close but near 2 percent' del target ufficiale. Ritoccata da 1,5% a 1,6% l'attesa sul 2018, valore che viene invece confermato nel caso del 2019.

Di più: tramontato lo spettro deflazione, Francoforte ha ritenuto opportuno di eliminare dalla tradizionale formula della 'forward guidance' sui tassi il riferimento all'eventuale ricorso a "qualsiasi strumento" per far fronte a rischi sulla dinamica dei prezzi.

"Direi che i rischi di inflazione sono ampiamente svaniti: le aspettative dei mercati per l'andamento dei prezzi al consumo mostrano un deciso miglioramento" osserva Draghi.

L'orizzonte si schiarisce anche nel caso della crescita.

Rispetto a quelle di dicembre le proiezioni dello staff regalano un decimo alle attese sia sul 2017 sia sul 2018, portandole rispettivamente a 1,8% e 1,7%

Per citare ancora il numero uno Bce, "i rischi sulle prospettive per la crescita della zona euro sono meno pronunciati ma restano al ribasso e vanno messi in relazione soprattutto a fattori globali".

E ancora: che il consiglio non ritenga necessario offrire alla banche della zona euro un fiume di liquidità a costo zero con una nuova operazione Tltro dopo la prossima - sulla carta l'ultima - deve parlare da sé.

Non si tratta di cambiamenti epocali ma pur sempre di cambiamenti.

© Reuters. Il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi

Vero è che i cosiddetti 'falchi' potranno dirsi delusi che la riunione dei governatori non abbia nemmeno sfiorato il tema 'exit strategy' dal Qe.

E' il mercato che però sembra cogliere senza fraintendimenti il messaggio della Bce - niente più tagli dei tassi e niente più Tltro - con i rendimenti dei governativi che lievitano sui massimi da circa un mese.

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