Investing.com - I futures del greggio sono saliti lo scorso venerdì, segnando un leggero aumento settimanale; gli investitori sembrano incoraggiati dai segnali che le scorte globali stiano diminuendo grazie ai tagli decisi dai principali produttori.
Il greggio è stato ulteriormente sostenuto dalla notizia delle nuove sanzioni imposte dagli USA su alcune personalità ed entità iraniane, dopo pochi giorni dai test balistici missilistici su Tehran.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna ad aprile è salito di 25 centesimi, o dello 0,5% a 56,81 dollari al barile alla chiusura degli scambi di venerdì. I prezzi sono schizzati al massimo di quattro settimane di 57,45 dollari nella seduta precedente.
Sulla settimana il greggio Brent di Londra ha visto un aumento di 1,36 dollari, o del 2,4%. Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a marzo è schizzato di 29 centesimi, o dello 0,6%, a 53,83 dollari al barile alla chiusura di venerdì. Il giorno prima, i future Nymex hanno toccato il massimo di 54,34 dollari, il massimo dal 3 gennaio.
Sulla settimana il greggio di New York ha visto un aumento di 66 centesimi, o dell’1,2%, il terzo aumento settimanale consecutivo.
Il greggio è schizzato dopo che il Ministro dell’Energia russo Alexander Novak, ha dichiarato che 1,4 milioni al giorno degli 1,8 previsti dai tagli sono stati già ritirati dal mercato.
Le sue dichiarazioni hanno confermato il rispetto dei tagli in corso da parte dei principali produttori.
Il 1° gennaio ha rappresentato l’avvio dell’accordo siglato a novembre dello scorso anno tra paesi OPEC e non OPEC, come la Russia, volto al taglio della produzione pari a 1,8 milioni di barili al giorno a 32,5 milioni per i prossimi sei mesi.
L’accordo, se implementato come previsto, dovrebbe ridurre la produzione del 2%.
Il greggio lo scorso mese è rimasto intorno ai 50 dollari, poiché il sentimento è stato influenzato dalle aspettative di un’impennata della produzione di scisto USA e dalle speranze che i tagli annunciati dai principali produttori facciano il loro effetto.
Secondo Baker Hughes, il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è schizzato di 17 unità. Si è trattato del 13esimo aumento settimanale nelle ultime 14 settimane.
Il totale è a quota 583, il massimo dal 15 novembre.
I dati alimentano i timori che l’impennata della produzione di petrolio di scisto USA possa minare gli sforzi dei principali produttori che riducono le loro quote per riequilibrare il mercato del petrolio. Sul Nymex, i future della benzina con consegna a febbraio sono saliti di 2,0 centesimi, o dell’1,4%, a 1,553 dollari al gallone. Sulla settimana i future hanno chiuso in salita dell’1,8%.
Il combustibile da riscaldamento con consegna a febbraio sale di 1,3 centesimi, o dello 0,8%, a 1,665 dollari al gallone. Sulla settimana i future hanno chiuso in salita del 2,9%.
I future del gas naturale con consegna a marzo crollano di 12,4 centesimi, o del 4%, a 3,063 dollari per milione di BTU. Sulla settimana i future hanno chiuso in calo del 9,7%.
Questa settimana l’attenzione degli operatori sarà concentrata sui dati sulle scorte USA di martedì e mercoledì alla ricerca di nuove indicazioni sull’andamento della domanda e delle scorte.
Atteso inoltre il report mensile dell’AIE, per valutare l’andamento della domanda e dell’offerta su scala globale.
Gli investitori continueranno inoltre a seguire le dichiarazioni dei principali produttori alla ricerca di segnali positivi che confermino l’adesione ai tagli alla produzione del prossimo anno.
In vista della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.
Martedi 7 febbraio
L’American Petroleum Institute pubblicherà il report settimanale sulle scorte di greggio.
Mercoledì 8 febbraio
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale sulle scorte di greggio e benzina.
Giovedì 9 febbraio
L’EIA statunitense rilascerà i dati sulle scorte di gas naturale.
Venerdì 10 febbraio
L’Agenzia Internazionale per l’Energia rilascerà il report sui livelli globali della domanda e dell’offerta.
Baker Hughes rilascerà i dati settimanali sul numero degli impianti di estrazione attivi negli Stati Uniti.