ROMA (Reuters) - La scelta di concedere swaption e accompagnarle con swap a 30 anni, fatta sino al 2007, era coerente con la politica prudenziale di un Paese, come l'Italia, con alto debito pubblico e con un'elevata quota di titoli esposti al rialzo dei tassi, quali erano i Cct.
Lo ha detto il responsabile del debito pubblico del Tesoro, Maria Cannata, precisando che vi era una buona parte di titoli indicizzati.
Cannata, rispondendo a una domanda di Carla Ruocco, parlamentare del M5s, ha poi detto che il derivato, firmato per il Tesoro dal dirigente di allora Mario Paolillo, di cui Morgan Stanley (NYSE:MS), ha poi esercitato la clausola, risale al 1995 quando il direttore generale del Tesoro era Mario Draghi, attuale presidente della Bce.
"Altre firme non ne ho trovate, dubito che [Draghi] fosse a conoscenza della clausola perché era scritta in piccolo in fondo a un 'papiellone'", ha detto Cannata.