MARIUPOL/DONETSK (Reuters) - Continua a tenere, nonostante sporadiche sparatorie, il cessate il fuoco nell'est dell'Ucraina tra le forze armate e i separatisti filo-russi varato venerdì scorso, anche se l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa ha ribadito che i due fronti devono trovare un'intesa politica.
La tregua rientra nell'ambito del piano di pace per porre fine a un conflitto che dura da cinque mesi e che secondo l'Onu ha provocato la morte di più di 3.000 persone, oltre ad aumentare le tensioni tra Occidente e Russia al punto più alto dalla fine della Guerra Fredda.
Un reporter di Reuters ha sentito colpi di mortaio nei pressi dell'aeroporto di Donetsk nel pomeriggio di oggi.
Il presidente russo Vladimir Putin ha parlato al telefono con l'omologo ucraino Petro Poroshenko di "passi che faciliteranno una risoluzione pacifica della situazione", come si legge in una comunicato diffuso in serata dal Cremlino, che non fornisce ulteriori dettagli.
Sempre oggi Poroshenko è giunto in visita a Mariupol, la città portuale nell'est del Paese assediata la settimana scorsa dai separatisti filo-russi.
"Questa è la nostra terra ucraina e non la lasceremo a nessuno", ha scritto Poroshenko su Twitter.
Arrivando a Mariupol, che conta mezzo milione di abitanti ed è un centro nevralgico per le esportazioni di acciaio, il presidente ucraino ha detto: "Ho ordinato (alle forze armate) di garantire la difesa di Mariupol con... lanciarazzi multipli, carri armati... Il nemico soffrirà una sconfitta devastante".
"Complessivamente la tregua tiene anche se è ancora traballante", ha detto l'ambasciatore svizzero Thomas Greminger - la Svizzera ha la presidenza di turno dell'Osce - aggiungendo che i prossimi giorni saranno cruciali.
Il presidente svizzero Didier Burkhalter si è detto "non ottimista" sul cessate il fuoco, aggiugendo che comunque non è sufficiente: "I differenti attori devono realmente agire per una svolta (politica)".
Le parti restano infatti divise sul futuro dell'Ucraina orientale, che ospita gran parte dell'industria pesante del Paese. I ribelli hanno ribadito che vogliono l'indipendenza o un'unione con la Russia, e non accetteranno più l'autorità di Kiev.
Nel frattempo l'agenzia Interfax, citando un funzionario del ministero degli Esteri russo, ha detto che funzionari americani e russi si incontreranno l'11 settembre a Mosca per discutere del trattato sugli armamenti del 1987 - l''Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty' - che ha eliminato l'utilizzo di alcune armi nucleari e convenzionali. A inizio anno un generale russo aveva detto che Mosca avrebbe potuto uscire dal patto.
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