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Ue approva nuovi aiuti militari a Ucraina, pressioni su Germania per tank Leopard

Pubblicato 23.01.2023, 17:56
© Reuters. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz davanti a un carro armato Leopard 2 a Bergen, in Germania. REUTERS/Fabian Bimmer/

BRUXELLES (Reuters) - L'Unione europea ha ratificato l'invio di altri aiuti militari all'Ucraina per un valore di 500 milioni di euro, secondo quanto riferito da alcune fonti, mentre Berlino è ancora sotto pressione per le richieste di Kiev di fornire all'Ucraina carri armati Leopard di fabbricazione tedesca.

L'accordo sulla settima tranche di aiuti è stato raggiunto durante l'incontro dei 27 ministri degli Esteri dell'Ue a Bruxelles, dopo che la settimana scorsa i Paesi occidentali non erano riusciti a trovare un'intesa sull'invio di carri armati all'Ucraina, ma si erano impegnati a fornire sostegni per diversi miliardi di euro.

Il pacchetto di 500 milioni di euro è stato approvato insieme ad altri 45 milioni per "attrezzature non letali" destinati alla missione di addestramento militare Ue in Ucraina, ha riferito un diplomatico dell'Ue. La notizia è stata confermata da altre due fonti che hanno assistito ai colloqui dei ministri, tenuti a porte chiuse.

I carri armati tedeschi Leopard, utilizzati dagli eserciti di tutta Europa, sono ampiamente considerati i più adatti per l'Ucraina, ma la vendita deve essere autorizzata da Berlino, che non ha ancora dato l'ok.

La Polonia ha fatto sapere che potrebbe inviare questi carri armati come parte di una coalizione di Paesi.

Al suo arrivo al vertice di Bruxelles, la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha rifiutato di commentare ulteriormente le affermazioni espresse domenica, quando aveva detto che Berlino non avrebbe ostacolato la Polonia.

Baerbock aveva affermato che è importante "fare tutto il possibile per difendere l'Ucraina".

Il partito socialdemocratico di centro-sinistra del cancelliere Olaf Scholz sostiene che l'Occidente dovrebbe evitare mosse improvvise che potrebbero portare a un'escalation del conflitto. Diversi alleati respingono tuttavia questa posizione, affermando che la Russia è già pienamente impegnata nel suo attacco all'Ucraina, che va avanti da 11 mesi.

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"A questo punto non ci sono argomenti validi per cui non si possano fornire carri armati", ha commentato il ministro degli Esteri lettone Edgars Rinkevics. "L'argomento dell'escalation non funziona, perché la Russia continua a fare escalation".

Il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis ha detto che i carri armati non dovrebbero essere trattenuti un giorno di più, mentre secondo il ministro degli Esteri estone Urmas Reinsalu, la Germania, in quanto "motore dell'Europa", ha una particolare responsabilità nell'aiutare l'Ucraina.

Il ministro degli Esteri lussemburghese Jean Asselborn ha affermato che la Russia potrebbe vincere la guerra se gli europei "non aiutano l'Ucraina con ciò di cui ha bisogno in questo momento".

Dal vertice di Bruxelles era inoltre attesa una discussione - ma non una decisione - sull'utilizzo dei beni russi congelati in Europa per aiutare la ricostruzione dell'Ucraina, nonché su un decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia che entrerà in vigore il mese prossimo.

L'Ungheria, Paese Ue dalla posizione più tollerante rispetto alla Russia, ha approvato la tranche da 500 milioni, ma ha segnalato la propria opposizione a nuove sanzioni, soprattutto se queste dovessero limitare la cooperazione di Budapest con Mosca nel settore dell'energia nucleare.

"Tutte le decisioni che potrebbero prolungare la guerra o portare a una potenziale escalation sono contro i nostri interessi", ha detto il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto. "È stato dimostrato che le sanzioni stanno portando l'Europa verso una strada senza uscita".

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Andrea Mandalà)

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