Il sentiment è stato decisamente avverso al rischio mercoledì sui mercati, in scia alle tendenze di martedì. La domanda è se questo sia l’inizio di un cambiamento dei trend a lungo termine verso condizioni finanziarie più inasprite o sia una piccola pausa in un mercato altrimenti propenso al rischio. A partire da mercoledì e fino al prossimo venerdì, 7 giugno, ci saranno molti dati che decideranno l’andamento dei trend da qui.
L’indice CDX degli spread di credito ad alto rendimento è salito e, come abbiamo visto l’altro giorno, la tendenza sembra favorevole a un ulteriore aumento. Se l’ultima mossa segna un breakout dall’indice, facendolo salire sopra il trend in discesa, potrebbe essere un elemento importante, in quanto potrebbe portare ad un significativo ampliamento degli spread di credito.
Anche i tassi dei Treasury sono saliti sulla giornata e sono stati spinti ulteriormente dopo un’asta dei buoni del Tesoro a 7 anni piuttosto tiepida. I decennali si avvicinano nuovamente a quella zona di resistenza intorno al 4,7%, e l’ultima volta che erano là, l’indice S&P 500 era scambiato vicino ai 5.000, quindi un continuo aumento dei tassi probabilmente farebbe scendere i mercati azionari.
Intanto, il cambio USD/CAD è salito ed è tornato sopra la zona di 1,37. Il livello da osservare qui è l’area di 1,38. Una rottura sopra 1,38 sarebbe un grosso segnale di avversione al rischio per i titoli azionari, in quanto è stato un livello chiave in passato per il cambio USD/CAD.
Intanto, l’indice S&P 500 ha chiuso in calo di circa 75 bps e si trovava allo stesso livello nel giorno della grande candela bearish engulfing. C’è supporto a 5.260, quindi, perché questo sell-off continui, l’S&P 500 avrebbe bisogno di un gap al ribasso all’apertura e di minare quel livello di supporto, preparandosi a un test di 5.200.
Le cose potrebbero farsi più interessanti a quel punto, soprattutto se si è formato un cuneo ascendente nell’S&P 500 dal febbraio 2023. La zona di supporto è nella regione 5.150-5.200. In effetti, dal punto di vista del ciclo a lungo termine, è arrivato il momento di un’inversione del trend e, se il supporto romperà il pattern, il cambio di trend potrebbe avvenire prima di quanto pensiamo.
Gli orsi hanno certamente il controllo della palla, con Salesforce (NYSE:CRM) in calo di oltre il 16% in scia ai risultati. Non ho avuto tempo di vederli però. Il titolo sembra aver completato un enorme triangolo discendente e ha colmato il gap da novembre intorno a 225 dollari.
Ci sono molti dati in arrivo, quindi dobbiamo monitorarli per capire dove potrebbero andare i grafici.