Nel clima attuale, a prescindere dalla direzione in cui andrà il mercato, di seguito abbiamo selezionato due titoli: uno che probabilmente sarà richiesto e l’altro che potrebbe continuare a scendere.
Ricordiamoci che ci riferiamo solo alla prossima settimana
Titolo da acquistare: Dollar General
Mentre sale la paura di una recessione per l’economia USA, Dollar General (NYSE:DG), con i suoi 18.000 punti vendita in 44 stati, è una buona scelta per gli investitori che cercano un rifugio contro la volatilità dei mercati dei prossimi giorni.
Il principale discount degli USA, che indica come clientela prevalente le famiglie con reddito inferiore a 35.000 dollari, vende alimentari, prodotti per la casa e per la persona a prezzi convenienti.
L’azienda si guadagna lo status di azienda a prova di recessione grazie al fatto che le famiglie a basso reddito e i consumatori in difficoltà che cercano alternative più economiche in tempi di crisi fanno più acquisti nei negozi più convenienti.
Le azioni DG hanno chiuso venerdì a 230,80 dollari, vicini al massimo storico di 262,20 toccato il 21 aprile. Ai livelli attuali, la catena di discount con sede a Goodlettsville, Tennessee, ha una capitalizzazione di mercato di 52,4 miliardi di dollari.
Le azioni di Dollar General hanno resistito meglio di alcuni dei principali competitor, con un calo del 2,1% dall’inizio dell’anno, superando Walmart (NYSE:WMT), Costco (NASDAQ:COST) e Target (NYSE:TGT).
A dimostrazione del buon andamento delle sue attività nell’attuale contesto macroeconomico di rallentamento della crescita e accelerazione dell’inflazione, il 26 maggio Dollar General ha riportato utili e vendite del primo trimestre che hanno superato le aspettative.
La crescita degli utili è stata spinta dall’aumento della domanda da parte dei clienti che si riforniscono di generi alimentari ed essenziali per la casa, mentre gli americani riducono le spese per i beni discrezionali e si dedicano maggiormente alle necessità e ai servizi di base.
Inoltre, la catena di discount ha anche fornito prospettive ottimistiche, alzando la propria guidance per l’intero anno per quanto riguarda la crescita del fatturato e delle vendite nei punti vendita, dato che gli americani a caccia di occasioni fanno sempre più acquisti nei discount.
Da vendere: MicroStrategy
Per le azioni di MicroStrategy (NASDAQ:MSTR) - la società di software aziendale che è il più grande investitore aziendale in Bitcoin al mondo e che è diventata sempre più un proxy per gli investimenti in Bitcoin- si prevede un’altra settimana difficile per la reazione degli investitori al caos in corso sul mercato delle criptovalute.
Il prezzo dei Bitcoin è crollato sabato overnight, brevemente sotto i 18.000 dollari per raggiungere il minimo da novembre 2020. Domenica hanno toccato i 19.500 dollari.
L’inarrestabile selloff della valuta virtuale ha visto perdere più della metà del suo valore dall’inizio del 2022, con un calo del 60% dall’inizio dell’anno e ad un livello inferiore del 75% dal massimo storico di 68.925 dollari.
Il titolo di MicroStrategy stock, sceso del 37% a giugno, potrebbe scendere ulteriormente mentre affronta una possibile “margin call“ contro un prestito garantito da Bitcoin che gli investitori temono possa costringere l’azienda a liquidare alcune delle sue partecipazioni in BTC.
Il Presidente a AD di MicroStrategy, Phong Le, a maggio aveva dichiarato che se il prezzo del Bitcoin fosse sceso sotto i 21.000, questo avrebbe innescato una margin call.
Usually, a margin call is met by either providing additional capital or liquidating the loan’s collateral.
Di solito, una margin call viene soddisfatta fornendo capitale aggiuntivo o liquidando la garanzia del prestito.
Le azioni MSTR sono scese al minimo di agosto 2020 a 134,09 il 12 maggio e hanno chiuso la seduta di venerdì a 167,60 dollari.
Dall’inizio dell’anno, le azioni della compagnia di software con sede a Tysons Corner, in Virginia, sono scese del 69,2% e sono scese dell’88% dal massimo storico di 1.315,00 toccato a febbraio 2021.
Ai prezzi attuali, MicroStrategy, che ha speso 4 miliardi di dollari per i suoi investimenti in Bitcoin, è scesa di oltre 1 miliardo di dollari, con le sue partecipazioni totali in BTC valutate l’ultima volta a 2,9 miliardi di dollari.