I titoli azionari a Wall Street sono schizzati venerdì e l’S&P 500 che ha registrato il suo rialzo giornaliero maggiore dal 2020, con gli investitori che hanno ridotto le attese sugli aumenti aggressivi da parte della Federal Reserve tra i segnali di un rallentamento della crescita economica.
Si sono uniti al rally anche il Dow ed il NASDAQ.
Secondo lo strumento di controllo dei tassi Fed di Investing.com, i trader dei future dei fondi Fed ora si aspettano che il tasso di riferimento salga di circa il 3,5% entro fine 2022, dal 4% stimato in precedenza.
Sarà un’altra settimana ricca di eventi, con i mercati che continuano a valutare i piani della Fed di un inasprimento della politica monetaria nel secondo semestre.
Sul calendario economico, il dato più atteso è l’indice sui prezzi PCE, l’indicatore sull’inflazione preferito dalla Fed.
Sul fronte degli utili, sono attesi i risultati di Nike (NYSE:NKE), Micron (NASDAQ:MU), Walgreens Boots Alliance (NASDAQ:WBA), General Mills (NYSE:GIS), Constellation Brands (NYSE:STZ), e Bed Bath & Beyond (NASDAQ:BBBY).
A prescindere dalla direzione che prenderà il mercato, di seguito parleremo di un titolo che probabilmente sarà richiesto e di un altro che potrebbe vedere ulteriori ribassi.
Ricordate però che la nostra tempistica si riferisce solamente alla settimana in apertura.
Il titolo da comprare: Tesla
Dopo uno dei suoi rialzi settimanali migliori del 2022, Tesla (NASDAQ:TSLA) sembra destinato a continuare a salire nei prossimi giorni, in attesa dei dati sulle vendite del secondo trimestre.
La società di Elon Musk solitamente pubblica i dati sulle consegne il secondo giorno di ogni trimestre, a prescindere dai weekend, ma è possibile che stavolta arrivino venerdì mattina, considerata la festa del Giorno dell’Indipendenza negli USA lunedì 4 luglio.
Gli analisti si aspettano che Tesla abbia consegnato 273.000 veicoli nel secondo trimestre, in calo del 12% dal trimestre precedente, con le chiusure per il COVID in Cina che hanno pesato sulla produzione nella sua fabbrica di Shanghai.
La società ha spedito circa 310.000 veicoli nel Q1, il totale trimestrale più alto mai registrato, malgrado i problemi di approvvigionamento e di carenza globale di chip.
Inoltre, i grafici tecnici sembrano promettenti: suggeriscono che il titolo Tesla sia pronto ad infrangere il recente range di trading ricatturando livelli chiave.
Le azioni TSLA, che sono riuscite a restare sopra i minimi di maggio nel recente selloff, sono tornate sopra le medie mobili su 10 e 21 giorni, il che solitamente segnala altri rialzi nel breve periodo.
TSLA ha segnato un’impennata del 13,3% la scorsa settimana, chiudendo la seduta di venerdì a 737,12 dollari. Ai livelli attuali, Tesla ha una market cap di 763,9 miliardi, che la rende la casa automobilistica con più valore al mondo, più di nomi come Toyota Motor (NYSE:TM), Volkswagen (OTC:VLKAF), Daimler (OTC:DDAIF), General Motors (NYSE:GM), Ford Motor (NYSE:F), ed Honda Motor (NYSE:HMC).
Malgrado il rialzo della scorsa settimana, le azioni Tesla sono crollate del 30% sull’anno in corso, e si trovano circa il 41% al di sotto del massimo storico di 1.243,49 dollari del 4 novembre.
Il titolo da vendere: Exxon Mobil
Dopo aver consigliato il titolo Exxon Mobil (NYSE:XOM) più volte negli ultimi mesi, le azioni del colosso statunitense del petrolio e del gas probabilmente vivranno una settimana difficile, con gli investitori che si allontano dagli energetici nei crescenti timori di una recessione.
I future del greggio hanno registrato il primo calo settimanale consecutivo da aprile, con il WTI brevemente sceso ad un minimo di sei settimane vicino 101 dollari al barile, nei timori che i tassi di interesse in aumento possano spingere l’economia mondiale in recessione.
Il WTI, scambiato sopra i 120 dollari appena due settimane fa, ha visto una modesta ripresa chiudendo la settimana a 107 dollari al barile.
I future del petrolio si preparano alla loro prima perdita mensile da novembre, con il Presidente Joe Biden determinato ad abbassare i prezzi e gli aumenti dei tassi della Federal Reserve che minacciano di rallentare l’economia.
Dopo aver segnato un massimo storico di 105,57 dollari l’8 giugno, XOM è rapidamente crollato al minimo di 83,52 dollari il 23 giugno, il minimo dal 12 maggio. Malgrado la ripresa di venerdì, Exxon Mobil ha chiuso la settimana a 86,90 dollari, circa il 18% al di sotto del recente picco record.
Ai livelli attuali, la società di Irving, Texas, ha una market cap di circa 366,1 miliardi di dollari, che la rende una delle maggiori aziende di petrolio e gas al mondo.
Malgrado il selloff, le azioni sono schizzate del 42% sull’anno in corso, battendo facilmente il mercato.
Biden ha rimproverato l’industria petrolifera statunitense, ed Exxon in particolare, per aver sfruttato l’attuale carenza di scorte per aumentare i profitti, affermando che quest’anno ha “fatto più soldi di Dio”.
***
Alla ricerca di nuove idee? Su InvestingPro+ potete esaminare oltre 135 mila titoli azionari per trovare i titoli con la crescita più rapida o i più sottovalutati al mondo, con dati, strumenti e dettagli professionali. Scopri di più »