Wall Street si chiede se la Federal Reserve annuncerà presto un aumento di emergenza dei tassi di interesse. Recenti dati del Dipartimento per il Lavoro indicano che l’inflazione è al 7,5%, il massimo in 40 anni. Di conseguenza, il Presidente della Federal Reserve di St. Louis James Bullard ha espresso le sue opinioni interventiste, agitando gli investitori.
Nel frattempo, le tensioni politiche globali si sono aggiunte all’incertezza sui mercati. Gli indici S&P 500 e NASDAQ 100 sono crollati dell’8,1% e del 13,4% rispettivamente sull’anno. Dunque, numerosi titoli azionari, soprattutto growth, sono andati sotto pressione.
Ma i titoli bancari e finanziari, tra i primi a riportare gli utili a gennaio, hanno mostrato una performance migliore finora nel 2022. Ad esempio, l’indice Dow Jones U.S. Banks Index è schizzato di quasi il 5,5% sull’anno in corso. Invece il Dow Jones U.S. Financials Index ha perso l’1,1%.
Nell’articolo di oggi parleremo di due ETF che potrebbero interessare agli investitori che cercano stabili nomi finanziari in un contesto di inflazione alle stelle. Dal momento che la maggior parte delle banche paga i dividendi, chi cerca entrate passive tende a tenere questi titoli anche quando i mercati si dirigono verso il basso. Questi nomi possono anche beneficiare delle decisioni della Fed, in quanto tassi di interesse più alti solitamente comportano margini di profitto migliori per i titoli finanziari.
Abbiamo parlato di recente di altri tre fondi finanziari (qui e qui) che potrebbero essere interessanti per gli investitori buy-and-hold. Oggi proseguiremo quel discorso.
1. Fidelity MSCI Financials Index ETF
- Prezzo attuale: 56,23 dollari
- Range su 52 settimane: 45,65 - 59,39 dollari
- Rendimento dividendo: 1,74%
- Percentuale di spesa: 0,08% all’anno
Il Fidelity MSCI Financials Index ETF (NYSE:FNCL) permette di avere accesso ad un’ampia gamma di titoli finanziari statunitensi. Il fondo è stato quotato per la prima volta nell’ottobre 2013.
FNCL, che possiede le azioni di 394 aziende, replica l’indice MSCI USA IMI Financials Index. I primi 10 nomi rappresentano circa il 40% degli asset netti di 1,9 miliardi di dollari.
Le banche hanno la fetta maggiore, con il 37,87%. Seguono mercati dei capitali (26,73%), assicurazioni (17,94%), servizi finanziari diversificati (8,70%), credito al consumo (5,76%) e mutui (1,04%).
In cima alla lista troviamo JPMorgan Chase (NYSE:JPM), Berkshire Hathaway (NYSE:BRKa), Bank of America (NYSE:BAC), Wells Fargo (NYSE:WFC), Morgan Stanley (NYSE:MS) e Citigroup (NYSE:C).
Negli ultimi 12 mesi, è schizzato del 21,9%. Ha segnato un massimo storico ad inizio gennaio. Ma, da allora, ha perso il 4,6%, con molti nomi andati sotto pressione, soprattutto post-utili.
Tuttavia, FNCL segna ancora +1,1% nel 2022. I rapporti P/E e P/B si attestano rispettivamente a 11,42x e 1,63x. I lettori interessati, che si aspettano che gli utili di questi importanti nomi finanziari restino perlopiù sostenibili nei prossimi mesi, potrebbero pensare di investire ora.
2. First Trust NASDAQ Bank ETF
- Prezzo attuale: 35,25 dollari
- Range su 52 settimane: 28,43 - 37,20 dollari
- Rendimento dividendo: 1,53%
- Percentuale di spesa: 0,60% all’anno
Il First Trust NASDAQ Bank ETF (NASDAQ:FTXO) replica i ritorni dell’indice NASDAQ US Smart Banks Index. Quando selezionano le azioni, i gestori del fondo prestano attenzione a tre principali fattori: “volatilità”, o movimenti del prezzo su 12 mesi, “valore”, indicato dal rapporto flussi di cassa/prezzo, e “crescita”, o apprezzamento medio trimestrale del prezzo nell’ultimo anno.
FTXO al momento possiede le azioni di 28 aziende, con le prime 10 che rappresentano oltre il 60% degli asset netti di 373,5 milioni di dollari. Il fondo ha cominciato gli scambi nel settembre 2016.
Tra i nomi principali ci sono Popular (NASDAQ:BPOP), che ha operazioni a Porto Rico, negli USA e nei Caraibi; Citizens Financial (NYSE:CFG), con sede a Providence, Rhode Island, Regions Financial (NYSE:RF), un’altra banca regionale con sede in Alabama; Citigroup; JPMorgan Chase e Wells Fargo.
Negli ultimi 12 mesi, FTXO ha visto ritorni del 21,2% e, come FNCL, ha segnato un massimo record ad inizio gennaio. Finora sull’anno, è rimbalzato del 7,1%.
I rapporti P/E e P/B si attestano rispettivamente a 9,83x e 1,32x. In altre parole, malgrado i ritorni significativi dello scorso anno, la valutazione non è a livelli schiumosi.
Gli investitori che vogliono avere esposizione alle banche più piccole potrebbero approfondire questo fondo. Crediamo che molte di queste banche possano aumentare gli asset nei prossimi trimestri.
Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.