- La Federal Reserve ha aumentato di nuovo i tassi questa settimana, ed ha segnalato ulteriori inasprimenti nel 2023 nel tentativo di far scendere l’inflazione.
- Tassi più alti comporteranno altro trambusto sul mercato, soprattutto per i titoli ad alta crescita non redditizi.
- Le azioni di FuboTV e di Lucid Motors restano vulnerabili.
- Performance sull’anno in corso: -86%
- Percentuale dal massimo storico: -96,5%
- Capitalizzazione di mercato: 423,8 milioni di dollari
- Performance sull’anno in corso: -80,4%
- Percentuale dal massimo storico: -88,5%
- Capitalizzazione di mercato: 12,5 miliardi di dollari
1. FuboTV
FuboTV (NYSE:FUBO) ha visto il suo titolo crollare ad una serie di nuovi minimi storici nelle ultime sedute, con gli investitori ancora preoccupati per l’impatto negativo di vari problemi fondamentali e macroeconomici che affliggono il servizio di streaming dedicato allo sport.
Il titolo FuboTV ha cominciato gli scambi a 10 dollari nell’ottobre 2020, dopo che la piattaforma di streaming newyorkese ha debuttato in borsa tramite una SPAC. È schizzato al picco record di 62,29 dollari nel dicembre 2020, prima di crollare del 96,5% arrivando a circa 2 dollari ad azione ieri sera.
Ai livelli attuali, ha una market cap di 423,8 milioni di dollari. Al picco, era valutata oltre 5 miliardi di dollari.
Credo che le azioni della società restino vulnerabili ad ulteriori perdite nel 2023, nei timori per il suo cash burn alto legato ai contenuti sportivi in diretta.
Il servizio sta spendendo ad un ritmo allarmante, usando 294 milioni di dollari nei primi tre trimestri del 2022. A fine settembre, restavano in bilancio 307,4 milioni di dollari.
Per una compagnia che non prevede di avere flussi di cassa positivi prima del 2025, è legittimo temere che FuboTV possa restare senza soldi entro la fine del prossimo anno, mentre continua a spendere pesantemente per acquisire i diritti di contenuti sportivi, nel tentativo di attirare abbonati.
FuboTV ha perso 152,7 milioni di dollari, o 0,52 dollari ad azione, nel Q3, in peggioramento dalla perdita netta di 105,9 milioni di dollari di un anno fa, a causa soprattutto dell’aumento delle spese operative e delle spese più alte per i contratti delle dirette sportive. La società ha riportato una perdita netta in ogni trimestre dal debutto in borsa, nel Q3 2020.
Considerati questi aspetti, resto pessimista sulle prospettive di crescita di FuboTV, e vedo come probabili esiti un aumento del capitale o un vero e proprio fallimento, con la compagnia che fatica a tenere sotto controllo le spese. Il prossimo potrebbe essere un altro anno difficile, ecco perché penso che il titolo FUBO sia da evitare a tutti i costi.
2. Lucid
Dopo il debutto in borsa nel bel mezzo dell’impennata del mercato di SPAC ed IPO tech del 2021, Lucid Group (NASDAQ:LCID) ha perso il favore quest’anno, nel generale selloff delle compagnie ad alta crescita non redditizie con altissimi rapporti prezzo/utili, soprattutto quelle appartenenti al settore dei veicoli elettrici.
Malgrado i mesi di selloff, il titolo Lucid è ancora sopravvalutato, in quanto è scambiato ad oltre 33 volte le vendite di quest’anno, il che lo rende un’opzione meno allettante nel contesto attuale.
Lucid ha chiuso il terzo trimestre con 3,85 miliardi di dollari di liquidità, che dovrebbero finanziare la compagnia almeno fino al Q4 2023.
La compagnia ha pubblicato risultati finanziari peggiori del previsto il mese scorso, deludendo le attese per via di un contesto operativo difficoltoso.
Le perdite nette sono salite a 670,2 milioni di dollari, o 0,40 dollari ad azione, dai 524,4 milioni di dollari, o 0,43 dollari ad azione, di un anno fa. Nella sua breve storia da compagnia quotata in borsa, non ha mai registrato un profitto. Il fatturato di 195,5 milioni di dollari risulta più basso delle stime di vendite di 210,7 milioni di dollari, avendo venduto 1.398 veicoli.
Le società non redditizie con alti tassi di cash burn sono pericolose su qualunque mercato, ma oggi più che mai. Anche se le azioni LCID non dovessero azzerarsi, i prossimi mesi saranno fondamentali per determinare le prospettive a lungo termine del produttore di veicoli elettrici.
Nota: Al momento della scrittura, Jesse è short su S&P 500 e Nasdaq 100 tramite il ProShares Short S&P 500 ETF (SH) ed il ProShares Short QQQ ETF (PSQ).
Le opinioni presentate in questo articolo sono unicamente l’idea dell’autore e non devono essere considerate un consiglio di investimento.