Rassegna giornaliera sul mercato forex, 24 agosto 2021
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
Le valute che hanno registrato le migliori performance della giornata sono dollaro neozelandese, dollaro australiano e dollaro canadese. Dopo essere scese ai minimi dall’inizio dell’anno la settimana scorsa, le valute legate alle materie prime si sono riprese in maniera repentina nelle ultime 48 ore. Inizialmente, la ripresa è partita dalla debolezza del dollaro USA, ma la performance stabile del biglietto verde contro euro, yen, sterlina e franco svizzero ci dice che il rialzo deve essere legato alle materie prime.
Nel breve termine, l’aumento dei prezzi del petrolio sta giocando un ruolo importante nella ripresa del dollaro canadese. Nelle ultime 48 ore, abbiamo visto una ripresa di quasi l’8% dei prezzi del greggio WTI. Il dollaro neozelandese ha segnato una ripresa tra i dati positivi sulle vendite al dettaglio e le previsioni di dati positivi sulla bilancia commerciale.
Nel lungo termine, le economie di Nuova Zelanda e Canada godono di dati fondamentali forti. La Nuova Zelanda è in lockdown, ma i casi sono molto bassi e gli investitori sono convinti che il paese uscirà dal COVID-19 per la seconda volta. Il cambio NZD/USD è crollato quando la Reserve Bank of New Zealand ha sorpreso il mercato lasciando i tassi invariati. Ma da allora, i policy-maker hanno chiarito che avrebbero alzato i tassi se non ci fosse stato il lockdown. Oggi, l’assistente del Governatore della RBNZ Christian Hawkesby ha dichiarato che le decisioni di politica non saranno strettamente legate al COVID-19 in quanto i lockdown ritardano soltanto la spesa. Hawkesby ha persino indicato che la banca centrale ha considerato un aumento di 50 punti base.
Parlando di politica monetaria, la Reserve Bank of New Zealand e la Banca del Canada sono tra le banche meno caute del mondo. La RBNZ ha concluso il piano di acquisti, mentre la BoC ha formalizzato un piano per il tapering. Entrambe le economie stanno andando meglio rispetto agli altri. Il mercato del lavoro in Nuova Zelanda è tornato ai livelli pre pandemia e, in Canada, l’avanzata della campagna vaccinale negli ultimi mesi ha messo il paese in un rischio minore di spirale Delta. Su base pro-capite, sono vaccinati più i canadesi che gli americani, e questo dovrebbe innescare una ripresa. L’inflazione è in salita in entrambi i paesi e, con i prezzi del petrolio in salita, CAD e NZD stanno attraendo acquirenti.
Sebbene il dollaro australiano partecipi al rally, l’Australia è in posizione davvero diversa da punto di vista monetario, economico e della lotta al COVID-19. Con un tasso di vaccinazione molto basso e contagi che segnano nuovi record, i lockdown sembrano destinati a durare. Il Primo Ministro Scott Morrison spera che le restrizioni possano scendere con un tasso di vaccinazione del 70%. Ma la strada è ancora lunga, visto che il vaccino ha raggiunto solo il 30% della popolazione. Il paese rischia una doppia recessione, costringendo la Reserve Bank of Australia a lasciare invariata la politica monetaria. Il dollaro australiano sta registrando un rally in quanto è una valuta ad alti beta decisamente oversold. Ciò vuol dire che quando l’azionario impenna, la domanda della valuta tende a salire.
L’euro è vulnerabile a nuove perdite in attesa del rilascio del report IFO tedesco. Questa settimana abbiamo visto i cali degli indici PMI in Germania, e all’inizio del mese il report ZEW ha mostrato un brusco calo della fiducia. Secondo entrambi i report, l’economia tedesca è in ripresa, ma gli investitori e le imprese temono una quarta ondata di COVID-19.