Gli investitori dovrebbero prepararsi ad un’altra settimana di scambi volatili negli USA, dove i titoli tech ad alta capitalizzazione stanno registrando dei tonfi nei timori che il loro valore sia salito troppo, soprattutto quando l’economia generale continua a faticare per superare la debolezza causata dalla pandemia.
I principali riferimenti USA sono scesi per la terza settimana di fila, registrando la serie settimanale di ribassi più lunga dallo scorso anno. L’indice S&P 500 è sceso dello 0,7% e l’indice NASDAQ ha visto un calo dello 0,6% sul periodo.
Gli investitori cercano un nuovo fattore di influenza dopo che la Federal Reserve la scorsa settimana ha indicato che intende mantenere i tassi di interesse bassi per i prossimi anni per stimolare l’economia, soprattutto considerato che i dati economici continuano a rivelare una strada difficile verso la ripresa.
In questo contesto economico incerto, ecco tre titoli su cui ci concentreremo questa settimana:
1. Nike
Nike (NYSE:NKE) pubblicherà gli utili del primo trimestre fiscale 2021 domani, martedì 22 settembre, dopo la chiusura dei mercati. Gli analisti, in media, stimano utili per azione di 0,44 dollari e vendite di 8,89 miliardi di dollari.
Dopo aver registrato una rara perdita trimestrale nel report precedente, il colosso dell’abbigliamento e delle calzature sportive probabilmente mostrerà una certa ripresa nel periodo, durante il quale le restrizioni legate al coronavirus sono state allentate in tutto il mondo ed i suoi punti vendita hanno riaperto. Sotto i riflettori anche le vendite e-commerce della compagnia. Si sono dimostrate essere un lato positivo nel report precedente, con un’impennata di oltre il 75% nel quarto trimestre.
Grafico settimanale NKE sui 12 mesi precedenti (TTM)
Malgrado il difficile contesto operativo per i colossi della distribuzione in generale, gli analisti sono speranzosi riguardo al fatto che il produttore delle scarpe Air Jordan sia ben posizionato per una crescita a lungo termine, dato il forte riconoscimento del suo marchio e le sue capacità digitali sempre più in miglioramento.
Il titolo di Nike ha chiuso con un crollo dell’1,46% venerdì a 114,66 dollari. Si è pienamente ripreso dal selloff legato alla pandemia, con le azioni schizzate di circa il 14% quest’anno.
2. Oracle
Il titolo di Oracle (NYSE:ORCL) e quello di Walmart (NYSE:WMT) probabilmente vedranno un certo movimento a partire da oggi, dopo che il Presidente Trump, nel fine settimana, ha deciso di approvare un accordo in base al quale l’app di condivisione video cinese TikTok stringerà una collaborazione con i due colossi americani diventando una compagnia con sede negli USA.
La ByteDance con sede in Cina sta cercando di ottenere l’approvazione statunitense per una transazione che lascerà alla compagnia madre la partecipazione di maggioranza in TikTok. Trump aveva chiesto la vendita del servizio ad agosto, dichiarando in un ordine esecutivo che la popolare app rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale.
Grafico settimanale ORCL sui 12 mesi precedenti (TTM)
In base all’accordo proposto, Oracle avrà una partecipazione del 12,5% nella nuova società chiamata TikTok Global, mentre Walmart ha accettato di partecipare agli accordi commerciali per fornire e-commerce, adempimenti, pagamenti ed altri servizi alla nuova compagnia con una quota del 7,5%.
TikTok, una piattaforma che permette di creare e condividere brevi video, è cresciuta rapidamente negli USA, passando da circa 11 milioni di utenti attivi mensilmente nel gennaio 2018 a circa 100 milioni ora. Oracle venerdì ha chiuso a 59,75 dollari, dopo essere sceso dell’1%. Il titolo è schizzato di oltre il 26% negli ultimi sei mesi.
3. Costco
Il settore della distribuzione tornerà al centro della scena giovedì, quando Costco Wholesale (NASDAQ:COST) pubblicherà i risultati del quarto trimestre fiscale 2020 dopo la chiusura. Gli analisti stimano utili per azione di 2,83 dollari e vendite di 52,06 miliardi di dollari.
Costco, insieme a Walmart, è stato uno dei maggiori beneficiari della corsa agli acquisti di beni di consumo durante la pandemia, con i clienti costretti a stare a casa che hanno fatto incetta di carta igienica, cereali ed altri prodotti quotidiani essenziali.
Grafico settimanale COST sui 12 mesi precedenti (TTM)
Sebbene la febbre dell’acquisto sia perlopiù passata, gli ultimi risultati probabilmente mostreranno un andamento delle vendite normalizzato ed un certo impatto dell’aumento del potere di acquisto dei clienti legato ai bonus federali.
Il titolo di Costco, rimbalzato di oltre il 14% sull’anno, avrà bisogno di un solido report sugli utili per giustificare un’ulteriore mossa al rialzo da qui. Venerdì ha chiuso a 335,96 dollari, dopo essere sceso dell’1%.