È facile per i futuri pensionati farsi distrarre sulle opportunità di entrate fisse in un mercato in cui i titoli growth catturano tutta l’attenzione. Dopo i rialzi del 27% nel 2021, l’S&P 500 sta già registrando un ottimo inizio, trainato da alcuni nomi ad alta crescita, che non pagano dividendi, come il produttore di veicoli elettrici Tesla (NASDAQ:TSLA).
Ma se siete sul mercato per ottenere un flusso di entrate stabili per gli anni della pensione, è importante non ignorare quei nomi noiosi che silenziosamente ma costantemente mandano gli assegni dei dividendi agli investitori, anno dopo anno, senza perdere colpi.
Le aziende intendono spendere di più nel 2022 per riacquisti di azioni e dividendi, secondo un recente articolo del Wall Street Journal. Molte società si sono riprese dal colpo della pandemia di coronavirus ed hanno avuto l’opportunità di ricompensare i propri azionisti, come spiega Howard Silverblatt, analista senior degli indici per S&P Dow Jones Indices nell’articolo del WSJ.
Anche i titoli da entrate stanno prendendo slancio, con l’impennata delle aspettative sull’inflazione ed i rendimenti in salita che rendono i pagatori di dividendi un investimento più interessante. Per approfittare di questa situazione, abbiamo selezionato tre importanti titoli da dividendo che potrebbero essere una buona aggiunta a qualunque portafoglio da entrate sul lungo termine.
1. JPMorgan Chase
Le banche sono uno scambio puramente ciclico, strettamente legato alla direzione dell’economia. Al momento, i fattori sono diventati favorevoli per i titoli bancari, data la prospettiva di tassi di interesse più alti e di una solida crescita economica.
Tra i titoli bancari, per gli investitori da reddito, ci piace JPMorgan Chase (NYSE:JPM), la più grande banca con sede negli USA, per la forza del suo bilancio e la qualità delle sue operazioni.
Nel suo ultimo report sugli utili, JPM ha riportatoforti risultati con l’economia che continua a mostrare crescita, nonostante il peso delle varianti del COVID e dei problemi delle filiere.
Nel terzo trimestre, la banca di New York ha registrato un balzo del 52% delle tariffe di investment-banking, spingendo la redditività.
Il titolo JPM ieri ha chiuso a 167,83 dollari, con un rendimento del dividendo annuo del 2,38%. L’attuale payout del dividendo è di un dollaro ad azione a trimestre, con un aumento di circa il 18% all’anno negli ultimi cinque anni.
2. Broadcom
Se volete combinare la crescita con un flusso di dividendi in costante aumento, è una buona idea puntare a società mature nel mondo del tech. Il colosso dei semiconduttori Broadcom (NASDAQ:AVGO) è perfetto in questo senso. Si distingue per la sua generosa politica di payout.
Nello scorso decennio, il dividendo di Broadcom è cresciuto enormemente, da poco meno di 0,10 dollari ad azione del 2011 agli attuali 4,10 dollari a trimestre. A 670,92 dollari alla chiusura di ieri, rende il 2,54%.
Questa crescita straordinaria ha alle spalle un’astuta strategia di acquisizione e l’esplosiva domanda di dispositivi connessi, come gli smartphone. Broadcom è un importante fornitore di semiconduttori che filtrano segnali radio e permettono le connessioni Wi-Fi negli smartphone, iPhone compreso. Domina anche sul mercato degli switch.
Con il crescente uso del cloud computing e l’introduzione dei telefoni abilitati al 5G, Broadcom è ben posizionata per proseguire la sua traiettoria di crescita ed offrire entrate in aumento ai suoi investitori a lungo termine.
Secondo Goldman Sachs, Broadcom è in ottima posizione nei periodi difficili per l’industria dei chip, che non riesce a soddisfare l’impennata della domanda.
3. Exxon Mobil
Con la domanda di energia che continua a riprendersi dal collasso del 2020, alcuni dei maggiori titoli petroliferi hanno ripreso slancio.
Il titolo Exxon Mobil (NYSE:XOM), scambiato intorno ai 66 dollari ad azione ieri, è schizzato, con circa +60% nello scorso anno.
Sebbene il momento migliore per comprare dei titoli petroliferi di qualità sia ormai passato nell’attuale ciclo, alcuni di questi nomi rappresentano ancora un affare per gli investitori affamati di rendimento. Il rendimento del dividendo annuo di Exxon, pari al 5,79%, ad esempio, è quasi il triplo del rendimento medio dell’indice S&P 500 del 2%.
Dopo la forte ripresa dei prezzi degli energetici dal tonfo per la pandemia nel 2020, queste società si trovano in una posizione migliore per coprire i payout con la loro stessa liquidità, senza chiedere prestiti al mercato.
Nel terzo trimestre, l’azienda di Irving, Texas, ha generato 12 miliardi di dollari di liquidità dalle operazioni, sufficienti a coprire il dividendo trimestrale di 0,88 dollari ad azione.
Tra i colossi petroliferi, Exxon è il preferito degli analisti di Goldman Sachs, che considerano il rendimento del dividendo del titolo, il più alto tra i giganti energetici USA, avere “un prezzo non adeguato rispetto ai flussi di cassa disponibili sostenibili”.